Tentata truffa sventata lunedì dagli agenti della Squadra Mobile di Rovigo. Una coppia di anziani, contattati da un uomo spacciatosi per carabiniere, sono stati indotti a credere che loro figlio fosse stato arrestato per un grave incidente che, a detta del truffatore, aveva coinvolto una giovane di 14 anni. Il “carabiniere” ha chiesto alle vittime di consegnare denaro e oro per evitare di far finire in manette il responsabile dell’incidente. I due però, vedendo l’auto del figlio parcheggiata sotto casa, hanno immediatamente capito che si trattasse di una truffa e hanno avvertito il 113.
Così, in accordo con i veri poliziotti, la coppia ha retto il gioco e ha teso una trappola al truffatore, proponendo al fantomatico “incaricato del tribunale” di andare a casa dei due per la consegna di 300 etti di oro. Sul portone però, ad attenderlo i poliziotti che lo hanno arrestato dopo la consegna effettuata dalla coppia. Per il truffatore è scattata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. È accusato di truffa aggravata.
La tecnica del “finto carabiniere” è nota alle forze dell’ordine da diversi mesi, ma i truffatori continuano a mietere vittime. In Veneto sono stati registrati diversi casi che hanno coinvolto soprattutto anziani. In un comunicato del 18 settembre sull’ennesima truffa sventata il presidente della Regione Luca Zaia ha parlato di “fenomeno inaccettabile che va combattuto con ogni strumento possibile oltre che con un forte senso civico e comunitario per prevenire il maggior numero di episodi”.