I partiti di opposizione uniti (ad eccezione di Azione) e festanti, assieme a volontari ed associazioni, si sono riunite davanti la Corte di Cassazione per la consegne delle firme raccolte, oltre un milione trecentomila, per promuovere il referendum contro l’autonomia differenziata. “C’è voglia di partecipazione” affermano i leader di partiti da Conte a Schlein, assieme a Maria Elena Boschi, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Raccolta firma, definita da Conte “un successo”, che si aggiunge a quelle per il referendum sulla cittadinanza e contro il jobs act. Per il numero uno della Cgil significa che “i cittadini vogliono riprendersi il loro diritto sulla loro vita”. Ora, dopo il vaglio della Cassazione sulla validità delle firme, la palla passerà alla Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sulla ammissibilità del quesito referendario. “Il tema vero è che la Corte ha una discrezionalità pressoché assoluta ed è andata molto oltre la Costituzione che dice che i referendum non si possono fare sui trattati internazionali, leggi di bilancio e leggi di amnistia ed indulto – osserva Riccardo Magi, segretario di +Europa – in realtà negli ultimi anni i giudizi di ammissibilità sono andati molto oltre la Costituzione”. Magi commenta anche le polemiche provenienti dalla maggioranza sull’uso ritenuto eccessivo dello strumento referendario. “Questi referendum danno fastidio a molti e fanno paura. I referendum aiutano la democrazia, qualcosa mi dice però che saremo costretti nei prossimi mesi a difendere questo spazio di partecipazione”.
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