Dice il vero Fernando Rennis quando afferma che “scavare nella storia degli Smiths vuol dire sporcarsi le mani con il quotidiano britannico degli anni Ottanta, rinvenendo tracce del passato musicale e sociale del paese”. Già perché Charming Men (Nottetempo) il nuovo libro di Rennis, è un appassionante e documentato “romanzo degli Smiths”, che esplora le tensioni, i trionfi e le contraddizioni dietro una delle band più influenti della storia del rock britannico. Il titolo richiama uno dei singoli più iconici della band di Manchester e prepara il lettore a un viaggio immersivo tra gli anni in cui Morrissey, Johnny Marr, Andy Rourke e Mike Joyce hanno scritto la colonna sonora di una generazione.
Rennis, che ha già dimostrato una conoscenza enciclopedica della scena musicale britannica con il suo precedente lavoro Un glorioso fallimento. L’eterno presente della Factory Records uscito per i tipi di Arcana, qui si conferma non solo abile narratore, ma anche ricercatore puntiglioso, capace di ricostruire con precisione i momenti chiave della parabola degli Smiths. La sua capacità di intrecciare l’analisi musicale con riferimenti culturali, storici e sociali più ampi, rende il libro più di una semplice biografia della band: è un’ode alla cultura pop degli anni Ottanta e a come questa abbia plasmato l’immaginario britannico contemporaneo.
Uno dei punti forti di Charming Men è la meticolosa ricostruzione del contesto in cui gli Smiths si sono formati e hanno raggiunto il successo: Rennis, infatti, ci accompagna nella Manchester degli anni Ottanta, devastata dalla crisi industriale, ma ricca di fermenti creativi. Questo background, spesso evocato nelle liriche di Morrissey, emerge chiaramente nelle pagine del libro, offrendo uno sguardo intimo sui temi di alienazione, solitudine e ribellione che caratterizzano l’opera della band. La descrizione delle prime esibizioni dal vivo, la firma con la Rough Trade e il difficile rapporto con il mondo discografico sono raccontati con un’attenzione al dettaglio che appassionerà non solo i fan della band.
Ma qui non ci si limita a glorificare la leggenda degli Smiths, Rennis infatti esplora con lucidità anche le tensioni che hanno portato alla loro prematura fine: dalla difficile relazione tra Morrissey e Johnny Marr, caratterizzata da affinità artistica ma anche da profonde differenze personali e professionali, alla separazione definitiva nel 1987, nel libro sono analizzate anche le dinamiche interne del gruppo. L’autore si sofferma inoltre sulla tragica dipartita del bassista Andy Rourke nel 2023, evento che ha spento ogni speranza di una possibile reunion della formazione originale. E la rivelazione di un’offerta recente da parte della AEG Entertainment Group per un tour mondiale degli Smiths e la successiva decisione di Morrissey di accettare, ovviamente ignorata da Marr, non ha fatto altro che dar nuova linfa alle tensioni.
Tra i due fuochi, l’autore riesce a bilanciare l’affetto per entrambi, e per la band, imbastendo una critica consapevole della loro complessità, rendendo giustizia a un rapporto che è tanto mitologico quanto problematico, evitando di cadere nell’agiografia, mantenendo sempre uno sguardo critico e obiettivo su un gruppo che, pur nella sua grandezza, ha avuto i suoi limiti e le sue ombre.