Corruzione. Questa l’accusa con cui poche ore fa è stata rinviata a giudizio la dottoressa Concetta Ferrari, fino a pochi mesi fa segretaria generale del ministero del Lavoro. Lo ha deciso il Gup di Napoli Enrico Campoli, accogliendo la richiesta della procura napoletana (pm Henry John Woodcock, procuratore Nicola Gratteri). Il processo inizierà il prossimo 27 novembre davanti alla terza sezione del Tribunale. Tra gli imputati anche Fabia D’Andrea, all’epoca dei fatti, risalenti al 2019, vice-capo di gabinetto del ministero, e Antonio Rossi, figlio della Ferrari.

Sono tutti coinvolti nell’inchiesta sui presunti casi di corruzione al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. È la tranche del processo che si celebra col rito ordinario. Ce n’è un’altra che sta andando avanti col rito abbreviato, per la quale i pm hanno chiesto le condanne del presunto corruttore, il segretario della Cisal Felice Cavallaro, a cinque anni, e dell’ex proprietario di Unipegaso, Danilo Iervolino, a quattro anni e mezzo. Secondo l’accusa infatti uno degli elementi della presunta corruzione fu il contratto di assunzione in Unipegaso di Rossi grazie ai buoni rapporti tra Cavallaro e Iervolino.

Ferrari e D’Andrea per la precisione sono accusate di corruzione continuata in concorso, commesso quando ricoprivano, rispettivamente, l’incarico di direttore generale per le Politiche Previdenziali e Assicurative del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (successivamente segretario generale dello stesso dicastero) e vice capo di gabinetto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Indagini condotte dal nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli, che ereditò un lavoro avviato dai colleghi di Catanzaro. Le dirigenti del ministero del Lavoro avrebbero lavorato per far ottenere a Cavallaro il parere favorevole, già negato dal ministero, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal conservando i vantaggi economici e patrimoniali che altrimenti sarebbero andati persi.

E qui sarebbe avvenuto lo scambio di favori: tra cui l’assunzione del figlio di Ferrari come professore straordinario all’Università Telematica Pegaso, e le progressioni lavorative di due conoscenti della dottoressa D’Andrea all’interno dell’Inps e di un’associazione riconducibile allo stesso Cavallaro.

Fonti del ministero del Lavoro hanno precisato che Ferrari non ricopre più l’incarico di Segretario generale del Ministero dal 1° marzo 2024 e ha rassegnato venerdì “le dimissioni da ‘esperto del Ministro’, funzione che svolgeva a titolo gratuito”.

Articolo aggiornato alle 12:40 del 27 settembre

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