Se avete amato Istanbul per la presenza di tanti felini, rispettati e amati da tutta la popolazione, allora vi colpirà anche questa storia che ha dell’inverosimile. Esiste quella che è stata denominata “Cat Island” e non a caso, in realtà sulla cartina geografica figura come l’Isola di Aoshima, in Giappone. Qualche numero per rendersi conto del perché: ogni nove abitanti ci sono duecento felini, un rapporto di 20 a 1. I felini sono sbarcati sull’isola negli anni attraverso le imbarcazioni ed erano (e sono) amati dai pescatori perché tengono lontano i topi dal pescato. Ma, come natura comanda, i gatti si sono riprodotti velocemente e senza controllo. Per questo l’ufficio sanitario ha disposto una massiccia sterilizzazione nel 2018.
Il risultato? Oggi sull’isola si contano solo fatti che hanno oltre sette anni. Destinati quindi alla vecchiaia e ad estinguersi. Ma c’è anche un altro problema legato allo spopolamento dell’Isola. In questi anni molte famiglie hanno lasciato Aoshima per cercare fortuna altrove. E quindi si occupa dei felini? Chi dà loro del cibo?
Per ora ci pensa una istituzione della comunità, la 73enne “Cat Mama”. Ma quando – si spera tra un bel po’ di anni – non ci sarà più cosa accadrà? Difficile dirlo, per ora la comunità cerca di pensare ad una exit strategy perché andando avanti di questo passo dei felini non rimarrà che l’ombra dei loro fantasmi. E per il turismo – e gli introiti – sarebbe una gran mazzata. Gli amanti dei mici, infatti, non saprebbero dove andare, se non, appunto ad Istanbul. Ma questa è un’altra storia…