Mondo

Libano, bombe di Israele in tutto il Sud: 81 morti in 24 ore, più di 700 in 3 giorni. Guterres (Onu): “Paese sull’orlo del baratro”

Benjamin Netanyahu è già arrivato New York, ma le centinaia di morti causate in pochi giorni dall’offensiva israeliana in Libano hanno finalmente fatto svegliare la diplomazia occidentale. Da ieri gli Stati Uniti, con l’aiuto degli alleati europei, lavorano per arrivare a una rapida tregua, seppur temporanea, tra Israele e Hezbollah. Ma Netanyahu ferma tutto: “Notizia errata, andiamo avanti”, ha detto. E in Medio Oriente si continua a morire: il ministero della Salute libanese ha comunicato che nelle ultime 24 ore Israele ha ucciso 81 persone e ne ha ferite 403, portando il numero delle morti a superare le 700 in 72 ore di raid. In totale, ha reso noto il governo di Beirut, le vittime sono più di 1.500 dall’inizio degli scontri al confine con Israele circa un anno fa, ovvero dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre. E gli attacchi sono ancora in corso, con le Idf che dichiarano di aver colpito infrastrutture della formazione tra Siria e Libano. Il Partito di Dio, invece, sostiene di aver preso di mira i complessi industriali militari israeliani a nord di Haifa.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver compiuto oggi “attacchi mirati” nella periferia meridionale di Beirut. Le Idf hanno confermato di aver eliminato nel raid il comandante della divisione aerea di Hezbollah, responsabile anche dei droni dell’organizzazione sciita, Muhammad Hussein Sorour (noto anche con il nome di battaglia di Abu Saleh). Il ministero dell’informazione libanese afferma che tre missili lanciati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al Qaem: stessa zona interessata dai raid venerdì scorso e dove è stato ucciso un alto comandante di Hezbollah assieme a una cinquantina di civili, tra cui donne e bambini. Secondo quanto rende noto il ministero della Salute libanese, il numero delle vittime degli attacchi aerei israeliani di oggi è salito a 26: venti persone sono state uccise a Younine, nel nord-est del Libano, di cui 19 siriani. Tre nelle città del distretto di Tiro. Una vittima è segnalata a Qana, nel Libano meridionale, e due a Cadmo.

Numeri spaventosi che assomigliano molto a quelli registrati all’inizio della guerra a Gaza. Basti pensare che nell’ultima guerra del Libano, quella del 2006, in un mese furono uccise 1.200 persone. Ma la pressione dello ‘Stato ebraico’ non accenna a diminuire. Le Forze di Difesa israeliane hanno fatto sapere di aver attaccato nella notte 75 obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Paese e nella regione della Bekaa. L’aviazione israeliana ha inoltre colpito depositi di armi “appartenenti a Hezbollah” nei pressi di Tiro. L’emittente libanese Al-Mayadeen, vicina alla formazione guidata da Hassan Nasrallah, ha riportato di attacchi aerei anche nella città di Anqoun, vicino Sidone.

Ma pensare che si tratti di operazioni mirate a colpire esclusivamente obiettivi militari sarebbe un errore. Proprio nella Valle della Bekaa, come riporta il Ministero della Salute libanese, un raid ha distrutto un edificio di tre piani causando la morte di otto persone, tra cui donne e bambini. Decine di feriti sono stati evacuati verso gli ospedali della regione dalla Croce Rossa libanese e dalla Protezione Civile. E i raid in Libano non fermano l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Almeno 15 persone sono state uccise in un attacco di Tel Aviv alla scuola Hafsa al-Faluja di Jabalia, riporta Al Jazeera: tra le vittime ci sono anche donne e bambini.

L’azione di Israele continua. Tra le 5 e le 8 del mattino (tra le 4 e le 7 in Italia), sono stati bombardati i villaggi in Libano di Debbin, Deir Serian, Tayr Debba, Maarake, Bedias, Bazouriye e Majdel Zoun, Tebnin, Souane, Qabrikha, Nabatiyé el-Fawqa e Kfar Remmane. Poco prima, attorno alle 4.30 locali, violenti attacchi israeliani avevano colpito la regione di Nabatiye, provocando danni significativi alle zone residenziali. In un attacco notturno sulla strada da Douris a Baalbeck, nove persone hanno perso la vita. Proprio a Baalbeck, circa 40 attacchi aerei hanno devastato i dintorni della città. Nel villaggio di Shaat, un’intera famiglia è stata sterminata da un bombardamento israeliano. Colpite poi altre località della Bekaa, come Sohmor, Yohmor e Jlala, vicino a Shtura. Nella tarda serata di mercoledì i jet israeliani avevano inoltre preso di mira le località di Tayr Felsay, Tayr Harfa, Srifa e Wadi el-Kfur nel sud del Libano. E bombardamenti al fosforo erano stati segnalati nei pressi di Naqura. Nelle stesse ore, i villaggi meridionali di Yater, Salaa e Habboush erano stati presi di mira, con un attacco che aveva colpito un edificio vicino a un’autostrada: due civili, un ingegnere e sua moglie, sono stati uccisi a Nabatiyé el-Fawqa.

Si avvicina ormai a 100 mila il numero di persone costrette a fuggire da casa in Libano da lunedì, in appena 4 giorni, sullo sfondo dei raid condotti da Israele. Lo riferisce la Bbc britannica citando i dati aggiornati diffusi dal ministro dell’Interno libanese, Bassam Mawlawi. Il ministro ha detto che al momento si contano 70.100 sfollati interni, alloggiati in 535 ricoveri di fortuna, e 27.000 profughi scappati oltre confine, la metà dei quali ultimi risultano essere cittadini siriani residenti in Libano che sono tornati in patria nella confinante Siria.

Il numero di vittime, la tensione crescente e l’atteggiamento aggressivo di Israele nei confronti di un Paese sovrano che non ha in alcun modo minacciato la sicurezza dello ‘Stato ebraico’ con i suoi apparati militari preoccupano le Nazioni Unite. E nella notte il segretario generale, Antonio Guterres, è tornato a manifestare la sua preoccupazione per la situazione nel Paese mediorientale: “L’inferno si sta scatenando in Libano. Il paese è sull’orlo del baratro – ha detto – Lunedì è stato il giorno più sanguinoso in Libano in una generazione”. Intanto, l’attacco di Hezbollah su Tel Aviv sventato da Israele avrebbe potuto causare centinaia di vittime. Come riferito dal Partito di Dio, citato dal Times of Israel, il missile balistico Qader-1 lanciato ieri verso la capitale israeliana trasportava una testata da 500 chilogrammi.