Per quasi otto italiani su dieci il sistema fiscale non rispetta, o lo fa solo in parte, l’articolo della Costituzione secondo cui tutti devono “concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e secondo criteri di progressività. E di conseguenza l’85% ritiene che il fisco sia poco o per niente equo. Come migliorare la situazione? Secondo il 67% occorre aumentare il prelievo a carico dei più ricchi per far sì che tutti possano godere di maggiori e migliori servizi pubblici. I risultati di una nuova indagine dell’Istituto Demopolis per Oxfam Italia confermano che l’opinione pubblica è a favore di uno spostamento della tassazione dal lavoro a redditi finanziari, profitti e grandi patrimoni.
Il 71% dei cittadini, stando al sondaggio, ha percepito negli ultimi cinque anni un aumento delle disuguaglianze. Di reddito (83%) ma anche di accesso ai servizi sanitari (70%) e al mondo del lavoro (55%) e di patrimonio (51%). Divari che impattano negativamente sulla coesione sociale e sul futuro dei giovani secondo l’86%, ma anche su crescita economica (79%) e qualità della democrazia (71%). La tassazione, per la maggior parte degli intervistati, non fa nulla per rimediare. Solo 15 su 100 la giudicano molto o abbastanza equa. La percentuale scende ulteriormente tra gli elettori di M5s (7%), Pd (11) e Avs (14%) mentre è un po’ più alta ma resta del tutto minoritaria tra chi vota Fratelli d’Italia, Forza Italia (24%) e Lega (23%).
Il 67% pensa che per uscirne si debba chiedere un maggior contributo ai molto ricchi aumentando la progressività della tassazione. Che oggi al contrario favorisce chi ha redditi molto alti. Mentre un 16% si accontenterebbe che fossero incentivati a fare libere donazioni per attività filantropiche e di pubblica utilità e il 20% opterebbe per “meno tasse per tutti” senza eccezioni.
Se la strada scelta fosse tassare i più facoltosi, gli economisti che studiano questi temi insegnano che il modo più efficace è un’imposta sui patrimoni. La politica su questo fronte tende ad essere estremamente timida, ma gli elettori sono pronti. Il 70% del campione rappresentativo si dichiara favorevole a un’imposta europea che in Italia si applicherebbe, nelle ipotesi di Oxfam che sostiene la raccolta firme a supporto della campagna Tax the rich, solo allo 0,1% più ricco della popolazione: circa 50mila persone con patrimoni superiori a 5,4 milioni di euro.
Il consenso è amplissimo tra chi si colloca politicamente sulle posizioni di Avs (94%), Pd (88%) e M5S (86%) e nella ampia porzione di popolazione che dichiara di astenersi dal voto (73%). Tra le principali forze della maggioranza il supporto raggiunge, al netto di chi non esprime una posizione definita, una maggioranza relativa: 49% di favorevoli contro il 42% dei contrari tra chi vota Fratelli d’Italia, 45% di favorevoli contro 42% dei contrari nell’elettorato di Forza Italia, 46% di favorevoli contro 43% dei contrari tra gli elettori della Lega.
La ricerca demoscopica mostra come il 68% sia ottimista sul fatto che tassare i grandi patrimoni possa generare risorse aggiuntive per finanziare politiche a sostegno della scuola, della sanità, dell’inclusione sociale e della transizione ecologica. Solo il 38% crede sia un “rischioso precedente” di patrimoniale che potrebbe poi essere estesa ai ceti medi e ancora meno (30%) sono gli intervistati secondo cui si tratta di una demonizzazione di chi “ha il merito di aver prodotto ricchezza”.
“L’indagine conferma come un riequilibrio complessivo del prelievo non sia più oggi derogabile”, commenta Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia, “e quanto la potente suggestione di una riduzione generalizzata delle imposte, su cui si è incardinata la riforma fiscale dell’attuale governo, non attecchisca in modo preponderante tra i cittadini. Sta ora alla politica agire in linea con la volontà di chi è stanco di sentirsi dire che non ci sono abbastanza risorse per abbattere le liste d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche, per stabilizzare il personale precario nelle scuole dei propri figli, per l’edilizia residenziale popolare, gli alloggi universitari, per trasferimenti adeguati a chi è intrappolato o sprofonda nella povertà”.
Accanto agli interventi sul sistema fiscale in senso stretto, il 72% degli italiani pensa che per ridurre le disuguaglianze servano una forte lotta a evasione ed elusione fiscale e il 65% auspica politiche che limitino il ricorso al precariato
e assicurino condizioni di lavoro dignitose. Altre indicazioni per il governo in vista della manovra. I più recenti sviluppi sul concordato preventivo biennale non fanno ben sperare.
Il Fatto è partner della campagna La Grande Ricchezza promossa da Oxfam a sostegno dell’Iniziativa dei cittadini europei per un’imposta europea sui grandi patrimoni (qui il link al sito da cui è possibile aderire).