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“Le accuse a Puff Daddy sono inquietanti, ma la sua storia non è quella della cultura dell’hip-hop”: il rapper 50 Cent pronto a lanciare il suo docu-film

I proventi saranno utilizzati per sostenere le vittime di aggressioni sessuali

“Questa è una storia con un impatto umano significativo. È una narrazione complessa che abbraccia decenni, non solo i titoli o le clip viste finora”. Sono le parole del rapper 50 Cent (produttore esecutivo tramite la sua etichetta G-Unit Film & Television) e della regista Alexandria Stapleton, rilasciate a Variety, per presentare il nuovo docu-film in lavorazione per Netflix, che vedrà coinvolto anche il chiacchieratissimo Puff Daddy, incarcerato per associazione a delinquere, traffico sessuale con la forza, frode o coercizione.

“Sebbene le accuse siano inquietanti, invitiamo tutti a ricordare che la storia di Sean Combs/Puff Daddy non è la storia completa dell’hip-hop e della sua cultura. – hanno detto – Vogliamo garantire che le sue azioni individuali non mettano in ombra i contributi più ampi di questa cultura”. I proventi del documentario, ha affermato il rapper-produttore, saranno utilizzati per sostenere le vittime di aggressioni sessuali.

50 Cent aveva annunciato il progetto all’inizio di dicembre, momento in cui Puff Daddy era stato citato in giudizio da quattro donne diverse, a partire dall’ex fidanzata Cassie Ventura.