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Ferrari Purosangue, il sogno californiano alla Monterey Car Week – FOTO

Un mattino californiano, con l’oceano che lambisce dolcemente la costa e il sole che inizia a dipingere d’oro le colline della Carmel Valley. Qui, nella culla della Monterey Car Week, dove ogni anno le auto più esclusive del pianeta si radunano per una celebrazione del lusso e della tradizione, c’è una storia italiana da raccontare al volante di un capolavoro come la Ferrari Purosangue.

Una vettura che non è semplicemente il primo suv di Maranello, ma l’interpretazione del concetto di lusso sportivo. In un mare di supercar, tutte con il DNA Ferrari, c’era una sola Purosangue, ed è stato un privilegio guidarla sulle strade della California, col suo fascino magnetico, il suo comfort e le prestazioni che solo una Rossa sa regalare.

Salire a bordo della Purosangue è come entrare in un nuovo mondo, completamente tecnologico, fatto di materiali compositi, assistenti alla guida di ultima generazione e comandi di controllo touch. Il motore V12 da 725 cavalli, capace di portare l’auto da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi, ruggisce sotto il cofano come solo un cuore aspirato sa fare. Ogni accelerazione è un’esplosione di potenza, ma la vera sorpresa è la compostezza con cui questa vettura si muove lungo le curve tortuose della Highway 1.

Il sistema a quattro ruote motrici e sterzanti offre una sensazione di controllo totale, rendendo agile un veicolo che, per dimensioni, potrebbe sembrare ingombrante. Le sospensioni attive, poi, garantiscono un’esperienza fluida anche sui terreni più irregolari.

Percorrere la 17-Mile Drive, una delle strade più iconiche degli Stati Uniti, tanto cara a Thomas Kinkade, è davvero emozionante. Qui, il “Pittore della luce” ha catturato la magica atmosfera della zona, rappresentandola in scene luminose e idilliache: la strada si snoda lungo scogliere frastagliate, cipressi maestosi e spiagge lambite dall’oceano. L’aria salmastra riempie l’abitacolo, e ogni chilometro ci avvicina sempre di più al cuore pulsante della California. Le palme si alternano ai paesaggi rocciosi, mentre il rombo del V12 riecheggia tra le scogliere.

Ogni dettaglio a bordo è stato progettato con un solo obiettivo: esaltare la bellezza funzionale di un’auto che deve essere prestazionale quanto elegante. La linea è affusolata, muscolosa e sorprendentemente filante per un veicolo che segna l’ingresso della Ferrari nel mondo degli sport utility. Le forme scolpite dal Centro Stile Ferrari trasmettono dinamismo anche a vettura ferma. Il profilo è reso più aggressivo dagli Aero Bridge, quelle curvature aerodinamiche che ottimizzano il flusso d’aria, riducendo la resistenza e migliorando la stabilità alle alte velocità. L’alettone posteriore è integrato nella carrozzeria in maniera quasi invisibile, ma la sua funzione diventa evidente quando l’auto si lancia in rettilineo.

A bordo, poi, un profluvio di tecnologia e artigianalità. Un’interfaccia digitale permette al driver di controllare ogni aspetto della vettura, dalla gestione della dinamica di guida, attraverso il famoso “manettino”, fino al sistema di infotainment di ultima generazione. Attenzione anche per il passeggero: uno schermo dedicato alloggiato nella plancia gli permette di gestire le proprie preferenze: musica, navigazione, velocità e forza G, sono alcune delle informazioni che può apprendere durante la sua permanenza a bordo.

Durante la Monterey Car Week, ogni strada della penisola californiana si trasforma in un red carpet per i modelli più esclusivi. La Purosangue, unica nel suo genere, ha sempre attirato sguardi curiosi ovunque, anche perché era l’unica presente alla Car Week, dove si è distinta per la personalità incarnando perfettamente il sogno californiano: potenza, bellezza e libertà.

Terminata la settimana di Monterey, percorrendo il Big Sur, con il riverbero dell’oceano si punta verso sud. I paesaggi pittoreschi hanno presto lasciato il posto al traffico congestionato e alle architetture imponenti di Los Angeles. Alla fine del viaggio, con migliaia di chilometri percorsi, è sembrato chiaro come la Purosangue abbia ridefinito il concetto stesso di viaggio, capace com’è stata di emozionare, sorprendere e incantare. Come quelle passioni che non si spengono mai.