Parafrasando un antico detto popolare si potrebbe sintetizzare la situazione politica con: “tira più una poltrona della Rai che un carro del campo largo”. E su questo tema Giuseppe Conte si è dimostrato il nuovo interprete della tragicomica politica italiana. A quei pochi che ancora oggi continuano ad indicarlo come riferimento dei progressisti verrebbe da chiedere o richiedere un T.S.O. immediato.

E su questo è arrivato il tempo della definitiva chiarezza. Giuseppe Conte chi è e chi rappresenta? Quello che possiamo dire oggi con dati oggettivi è che al momento è un personaggio che ha fatto il Premier, per caso, sia di un governo con la Lega e sia con il Pd. Non ha mai rappresentato un ideale chiaro, adattandosi perfettamente al populismo e sovranismo della Lega e poi come se nulla fosse ha fintamente sposato il nemico Pd. E ancora adesso non è chiaro se rimarrà alla guida del Movimento 5Stelle o di un suo insulso partito personale.

Insomma, se si tolgono i pretestuosi veti personali utili solo a far vincere il centrodestra, rimane la realtà dei temi da affrontare per portare avanti una eventuale coalizione di centrosinistra.
Basta parlare di campo largo che serve solo a camuffare ideali e ideologie variabili a seconda del vento.

Al contrario di Conte esiste una storia e una base di valori che hanno sempre contraddistinto il centro sinistra. Da questi bisogna ripartire con evoluzione e rinnovamento. Di certo però nessuno può porre veti sulle persone a prescindere. E il gioco è ormai talmente chiaro da essere puerile e fastidioso. Si usa il nome del solito Renzi per cercare di nascondere l’interesse non alla eventuale coalizione di centro sinistra ma a tenersi le mani libere per occupare più poltrone possibili da qualunque colore politico vengano.

Non a caso Conte sulla Rai ha preferito rompere gli accordi con il Pd per occupare la sua fondamentale poltrona nella tv pubblica. Questo è Conte: un apolide della politica ma un amante della poltrona. Potrebbe essere il nuovo volto della pubblicità della famosa ditta dei divani. Ecco, potrebbe anche chiamare il suo nuovo partito proprio così.

Ma battute a parte il problema Conte resta. Molti temi attuali e fondamentali sulla Politica estera portati avanti da Conte sono in netto contrasto con il buon senso e con una logica di centro sinistra. Prima fra tutti la questione delle elezioni americane: Conte sostiene (non apertamente) il suo pseudo amico Trump. Basterebbe solo questo argomento per chiedere agli elettori del Pd ma forse solo a quei vecchi e lontani capi bastone di un tempo come sia possibile coniugare uno che sostiene Trump con la sinistra. Per non parlare di Europa e Ucraina e Russia. Conte anche qui non ha mai nascosto le sue simpatie per Putin. Insomma, Conte con il centro sinistra centra poco e nulla.

Ma la domanda è ancora più complicata. Al momento il Movimento 5Stelle non è chiaro chi e cosa rappresenterà. Per questo bisogna ripartire dai temi per formare una credibile coalizione di centro sinistra. E per farlo bisogna essere coerenti e affidabili.

Bisogna tracciare una linea e da quella ripartire, altrimenti sarà sempre impossibile creare qualcosa di nuovo e alternativo al centro destra. Naturalmente sempre che si voglia fare. La cosa più semplice e difficile da fare è iniziare a stringersi sui temi e sul metodo di lavoro per costruire una coalizione. Bisogna partire proprio dalle basi. Ma si sa per chi non ha valori e idee da perseguire la poltrona è l’unico traguardo.

Il cammino è lungo e potrà essere imprevedibile. Alla prossima poltrona

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