Piccole modifiche al Piano strutturale di bilancio (Psb) che il ministro dell’Economia ha presentato al Consiglio dei ministri in versione aggiornata. Il piano è stato rivisto alla luce dei nuovi dati Istat su pil e deficit degli anni passati. Partendo da una stima del 3,8% del Pil per l’anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il governo si pone l’obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026 (non più al 2,7% come nella prima versione), cifra che consentirà di uscire dalla procedura Ue per deficit eccessivo.
In base alle ultime revisioni il rapporto debito/Pil a fine 2023 si colloca al 134,8% (133,6% a meno delle compensazioni relative ai bonus edilizi) rispetto al 137,3% precedentemente stimato. Tuttavia, stando al Psb, la discesa del debito inizia solo dal 2027 perché “come già rilevato nel Def dello scorso aprile, l’andamento nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, continuerà a essere fortemente condizionato dall’impatto sul fabbisogno di cassa delle compensazioni d’imposta legate ai Superbonus edilizi introdotti a partire dal 2020″.
I tassi di crescita della spesa primaria netta (ossia prima di pagare gli interessi sul debito pubblico, circa 70 miliardi, ndr) previsti, che nell’arco dei 7 anni avranno una traiettoria media vicina all’1,5%, sono: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031.
Il ministero dell’Economia puntualizza che il Piano contiene un rilevante insieme di riforme e investimenti, di cui alcune in continuità con il Pnrr. Ciò conferma, evidenzia il Mef, “la determinazione del governo a lavorare per il miglioramento della competitività dell’economia italiana, promuovendo una crescita sostenibile e il contrasto al declino demografico”. Al contempo si conferma il sostegno al potere d’acquisto delle retribuzioni e l’impegno all’attuazione della legge delega di riforma del fisco, compresa l’intensificazione dello sforzo di recupero del gettito fiscale.
Dopo la presentazione in Cdm il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha disertato la conferenza stampa. Al suo posto il il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ha così motivato l’assenza “Dopo il confronto con le parti sociali e questo secondo passaggio in cdm”, il Piano strutturale di bilancio “verrà immediatamente trasmesso alle Camere per rispettare i tempi complessivi. L’ultima cosa che c’è è quella di sottrarsi al confronto“.