Gli scontri fuori dallo stadio Luigi Ferraris dopo il derby della Lanterna di Coppa Italia condannano i tifosi di Genoa e Sampdoria. Si attende solo l’ufficialità del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive ma è ormai certo che la partita dei rossoblù contro la Juventus – in programma sabato 28 settembre alle ore 18, valida per la sesta giornata di Serie A – sarà giocata a porte chiuse. Un provvedimento necessario per quanto accaduto: 15 feriti, assalti alla polizia, pullman delle squadre bloccati allo stadio si aggiungono ai tafferugli scatenatosi tra le strade della città di Genova. Inoltre, potrebbero anche essere vietate tre trasferte agli ultras rossoblù.

Anche Sampdoria-Juve Stabia senza tifosi
Non solo il Grifone. Un analogo provvedimento dovrebbe essere preso anche nei confronti dei tifosi blucerchiati: la partita di venerdì 4 ottobre contro la Juve Stabia – valida per il campionato di Serie B – vedrà uno stadio deserto. E in occasione della trasferta a Modena, in programma domenica 29 settembre, il settore ospiti rimarrà vuoto.

Genoa-Juventus a porte chiuse: il motivo
Un derby ad alta tensione, come non lo si vedeva da anni. In campo (match terminato ai rigori e vinto dalla Sampdoria dopo l’1-1 nei 90′ grazie ai gol di Andrea Pinamonti e Fabio Borini) ma soprattutto fuori: lanci di bottiglie e fumogeni prima della partita e nuovi tafferugli proseguiti nel corso della notte. I primi contatti sono nati già prima del match e poi all’interno dallo stadio, ma sono proseguiti anche al di fuori: 300 doriani da una parte, 200 genoani dall’altra. Gli scontri tra le due tifoserie hanno portato a lanci di fumogeni e imboscate alle forze dell’ordine (che si sono servite di idranti e cariche per disperdere i tifosi). Il pretesto nasce durante la gara di Coppa Italia: le due curve si sono rubate uno striscione a vicenda mostrandolo con orgoglio in Gradinata.

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