Politica

Stellantis, Calenda alle opposizioni: “Facciamo insieme la battaglia, è una tragedia sociale”. Sì immediato da M5s-Avs. Pd: “Siamo pronti”

Una battaglia da fare insieme affinché John Elkann risponda alla convocazione della commissione Attività Produttive, si appoggi lo sciopero dei sindacati del 18 ottobre e arrivi una proposta comune al governo per fronteggiare la crisi dell’automotive da inserire in legge di Bilancio. È questa, in sintesi, la richiesta avanzata da Carlo Calenda agli altri leader […]

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Una battaglia da fare insieme affinché John Elkann risponda alla convocazione della commissione Attività Produttive, si appoggi lo sciopero dei sindacati del 18 ottobre e arrivi una proposta comune al governo per fronteggiare la crisi dell’automotive da inserire in legge di Bilancio. È questa, in sintesi, la richiesta avanzata da Carlo Calenda agli altri leader dell’opposizione che hanno tutti prontamente risposto tranne – al momento – Elly Schlein.

“Ogni giorno è un bollettino di guerra”, scrive il leader di Azione riepilogando i dati terribili messi insieme da Stellantis da gennaio ad oggi tra produzione crollata e stabilimenti in cassa integrazione, senza contare la vendita di Magnelli Marelli e di Comau. “Un intero comparto industriale sta scomparendo trascinando dietro di sé posti di lavoro di qualità e innovazione. Il governo sembra del tutto impotente mentre, occorre ricordarlo, l’allora Fca ha beneficiato di miliardi di garanzie pubbliche”, continua Calenda.

“Credo che su questa vera e propria tragedia sociale e industriale occorra un’iniziativa più incisiva e unitaria delle opposizioni. Vi propongo conseguentemente di: chiedere, in una nota stampa congiunta e nei termini più duri, una risposta da parte di Elkann all’iniziativa del Parlamento; dare sostegno e adesione all’iniziativa dei sindacati; preparare un piano sull’automotive da proporre al governo per valutarne l’inserimento nella legge di bilancio. Grato per una vostra cortese risposta, vi invio i miei più cordiali saluti”, conclude Calenda che in mattinata a Sky aveva sostenuto che questo è un argomento che “frega molto più della Rai” definendola una battaglia “che ha un senso, perché gli operai oggi votano Meloni”.

Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs si sono subito detti “pronti ad accogliere l’invito di Calenda e a confrontarci, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, insieme a tutte le forze dell’opposizione, sulle strategie per questo settore chiave dell’industria”. Un sì senza riserve è arrivato anche da Giuseppe Conte: “Siamo pronti a mettere da parte anche le differenze politiche e ad assumere tutte le azioni necessarie. Nessuna esclusa. Addirittura a Carlo Calenda dico: certo, facciamo rispondere Elkann in Parlamento ai tanti quesiti che vorrebbero porre gli stessi operai, ma è urgente per tutti pensare a una strategia di rilancio industriale per un comparto che non può sparire poco a poco sotto i nostri occhi”.

Il via libera di Avs e M5s è stato salutato dal leader di Azione con un “grazie per la pronta risposta”. Poi la sottolineatura: “Sono certo che anche il Pd risponderà quanto prima”. In serata tra i dem si è fatto sentire Antonio Misiani, responsabile imprese nella segreteria nazionale: “L’appello di Carlo Calenda merita di essere raccolto e rilanciato”, ha detto aggiungendo che il Pd condivide e sostiene lo sciopero dei sindacati. “Il Pd – ha aggiunto – è pronto a fare la propria parte, insieme alle altre forze di opposizione”.