Moda e Stile

“Usava i soldi dei fondi di beneficenza per trattamenti benessere, hotel di lusso e sigarette”: Naomi Campbell nella bufera

Naomi Campbell, dal canto suo, ha ribadito il suo impegno nei confronti delle cause benefiche e ha dichiarato di essere profondamente rammaricata per la decisione della Commissione

Neanche ventiquattr’ore dopo esser stata insignita del prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dalla ministra della Cultura francese Rachida Dati, ecco arrivare da Londra le accuse: uso personale dei fondi raccolti per beneficenza. Naomi Campbell è nella bufera: la Charity Commission, l’ente di regolamentazione delle organizzazioni benefiche in Inghilterra e Galles, ha interdetto la top model dall’incarico di amministratrice della sua fondazione, Fashion for Relief, a seguito di un’indagine che ha rivelato una cattiva gestione finanziaria. Secondo l’ente, solo una piccola parte dei fondi raccolti sarebbe stata destinata a cause benefiche, mentre ingenti somme sarebbero state spese per lussi personali.

L’ente, nato per aiutare i giovani in difficoltà colpiti da avversità come Ebola, Covid e povertà, è finito sotto inchiesta per presunta cattiva gestione dei fondi raccolti. Secondo il The Guardian e altri quotidiani inglesi, l’indagine avviata dalla Charity Commission nel 2021 ha evidenziato gravi irregolarità nella gestione finanziaria di Fashion for Relief. Tra le accuse, l’uso improprio dei fondi dell’ente per coprire spese personali della top model, come soggiorni in hotel a cinque stelle a Cannes, trattamenti benessere, servizio in camera e acquisto di sigarette. Nonostante gli eventi di moda e glamour abbiano generato milioni di sterline, solo una piccola parte sarebbe stata effettivamente devoluta a buone cause.

“Non abbiamo trovato prove che i fiduciari abbiano adottato misure per garantire che i metodi di raccolta fondi fossero nel migliore interesse dell’ente di beneficenza”, ha dichiarato un portavoce della Charity Commission. Che poi ha sottolineato che le irregolarità riscontrate vanno ben oltre le spese personali della Campbell: “Alcune spese di raccolta fondi – ha precisato il portavoce – sono frutto di cattiva condotta o cattiva gestione da parte dei fiduciari dell’ente”. L’indagine ha rilevato infatti pagamenti non autorizzati per centinaia di migliaia di sterline a Bianka Hellmich, collega fiduciaria di Campbell, che avrebbe ricevuto 290mila sterline in consulenze non approvate. Hellmich è stata quindi squalificata dall’incarico per nove anni, mentre un’altra fiduciaria, Veronica Chou, è stata esclusa per quattro anni. La verifica ha riguardato i conti dell’ong su un arco di tempo di oltre 6 anni, fra il 2016 e il 2022, e ha permesso di recuperare o far rimborsare 345.000 sterline spese impropriamente. Mentre altre 98.000 sterline in uscita sono state messe al sicuro in extremis.

Naomi Campbell, dal canto suo, ha ribadito il suo impegno nei confronti delle cause benefiche e ha dichiarato di essere profondamente rammaricata per la decisione della Commissione. “Fashion for Relief è stato creato per fare la differenza nella vita di molte persone, e sono devastata dal fatto che queste accuse possano compromettere la reputazione e il lavoro svolto”, ha dichiarato la supermodella. “Il mio impegno è stato sempre volto a fare del bene, e le accuse mosse contro di me sono estremamente dolorose”.

Fashion for Relief, che fin dal suo lancio ha organizzato eventi di beneficenza in tutto il mondo con il supporto di celebrità internazionali, si trova ora a dover affrontare una crisi di reputazione senza precedenti. La decisione della Charity Commission potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro dell’organizzazione e sul coinvolgimento di Campbell nel mondo della filantropia.