“Nana korobi, ya oki” narra un vecchio detto giapponese, intendendo: “Se cadi sette volte, rialzati otto”. Il politico veterano Ishiba Shigeru era caduto solo quattro volte, ma si è sempre rialzato, e oggi al quinto tentativo ha ottenuto la posizione di presidente del Partito Liberal Democratico, compresa a breve quella di nuovo primo ministro del Giappone. Ex segretario generale di partito e dopo tre giri di votazioni, Ishiba ha battuto per 215 voti su 194 la ministra per la Sicurezza Economica, Takaichi Sanae, al suo secondo tentativo per la presidenza LDP, confermando che i conservatori continuano, alla fine, a puntare e preferire che sia un uomo a rappresentare il Paese, nonostante Sanae sia fermamente ancorata a posizioni più conservatrici rispetto al nuovo presidente. Tuttavia Ishiba Shigeru (67 anni), seppur favorito nei sondaggi da parte dei cittadini, si era trovato inizialmente contro Kishida Fumio e suoi affiliati, più i sostenitori dell’altro potente politico Aso Taro, per le critiche che aveva mosso circa la gestione dello scandalo dei finanziamenti illeciti al partito, ma dopo un ultimo colloquio con Kishida e Aso i dissapori sono svaniti, così premier, suoi fedeli e altri hanno votato suo favore.
“Dobbiamo credere nel popolo e dire sempre la verità con coraggio e sincerità” ha affermato Ishiba nel suo discorso quale 28mo presidente, aggiungendo: “Farò del mio meglio per rendere il Giappone un luogo sicuro dove tutti possano vivere di nuovo sorridendo”. Il primo ottobre, durante una sessione straordinaria della Dieta, Ishiba Shigeru – originario di Yazu, nella Prefettura occidentale di Tottori –, diventerà il nuovo primo ministro del Giappone, e secondo quanto da lui affermato cercherà di “ripulire l’immagine del partito”. Sempre secondo quanto affermato nel discorso di accettazione alla presidenza, vorrebbe contribuire alla formazione di una NATO asiatica per crescenti ragioni di sicurezza, e a maggiore eguaglianza all’interno del SOFA, ovvero l’ Accordo sullo Status delle Forze Armate, che nel caso specifico racchiude l’intesa tra i due circa le forze armate Usa di stanza in Giappone.
Il nuovo presidente è famoso per esprimere le proprie opinioni in maniera diretta, e per tale ragione vanta sostenitori, ma anche parecchi critici. Come da copione, è figlio d’arte: il padre, Ishiba Jiro, divenne governatore della Prefettura di Tottori quando il figlio era ancora piccolo e dopo quindici anni membro della Camera Alta, per divenire infine ministro del governo locale.
Come verrà accolta la nuova presidenza dagli alleati e soprattutto dai poco amichevoli paesi con cui il Giappone si rapporta?
Secondo il professore al Dipartimento di Politica e Studi Internazionali alla Christian University di Tōkyō, Stephen R. Nagy: “Durante la presidenza di Abe Shinzo, il Giappone è stato in grado di stringere accordi con gli alleati Usa, Canada, Australia, così come con l’Europa e l’India, e questi Paesi potrebbero essere contenti di un nuovo presidente che continui tale approccio. E in questo senso Ishiba Shigeru garantirebbe una certa sicurezza, rispetto al terzo arrivato Koizumi Shinjiro, giovane e inesperto ex ministro dell’Ambiente, il quale sarebbe invece stato ben accetto da Corea del Nord e Cina”. Per quanto riguarda i Paesi del sud-est asiatico, a quest’ultimi andrebbe bene che il nuovo presidente investisse in “Relazioni bilaterali e multilaterali con ASEAN e che, avendo esperienza di leadership, riesca a proporre politiche che facciano da ponte tra la regione e il Giappone”. Di fatto pare che tutti i Paesi “amici”, e pure i poco socievoli, desiderino una continuità con l’amministrazione Abe-Kishida al fine di solidificare le cooperazioni esistenti. Cosa che si sposa bene con il pragmatismo conservativo del Partito Liberal Democratico, dove ad ogni nuova votazione si riconferma lo status quo, a scapito di un effettivo cambiamento e ringiovanimento della classe politica e dei contenuti annessi.
Nel frattempo lo yen sembra trovare beneficio dalla nomina di Ishiba Shigeru sulla ultra-nazionalista Takaichi Sanae, quale nuovo presidente LDP. Dopo fluttuazioni continue, la valuta giapponese si è rafforzata sul dollaro Usa, recuperando da 146,49 di ieri a 143,44 per 1 dollaro, mentre per quanto riguarda l’Euro la giornata si è chiusa a 159 yen per 1 euro. Il nuovo presidente e presto primo ministro si è spesso mostrato critico nei confronti dei passati stimoli monetari e sostiene che il Giappone non abbia ancora recuperato pienamente l’inflazione.
Il responsabile capo del Capital Economics per l’Asia- Pacifico, Marcel Thieliant, sottolinea:” La netta ripresa dello yen, a seguito della vittoria di Ishiba, mostra che il mercato la considera una via verso prossimi aumenti dei tassi, e sarà probabilmente accolta con favore dalla Banca Centrale del Giappone”.