Salute

Aglio, cipolla, uva e avocado: ecco le insospettabili sostanze mortali per cani e gatti. Il veterinario: “Attenzione anche a queste piante”

Dall’uva alle piante da interni, passando per l’antigelo e i prodotti per l’orto: gli insospettabili che mettono in pericolo i tuoi amici a quattro zampe

Quando si pensa al benessere di cani e gatti, è facile dimenticare che molti degli alimenti presenti in cucina possono essere veri e propri pericoli per loro. Quello che sembra uno spuntino gustoso per gli esseri umani può rivelarsi tossico per gli animali domestici, trasformando una semplice disattenzione in un’emergenza veterinaria. Il cioccolato, ad esempio, […]

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Quando si pensa al benessere di cani e gatti, è facile dimenticare che molti degli alimenti presenti in cucina possono essere veri e propri pericoli per loro. Quello che sembra uno spuntino gustoso per gli esseri umani può rivelarsi tossico per gli animali domestici, trasformando una semplice disattenzione in un’emergenza veterinaria. Il cioccolato, ad esempio, è uno dei più grandi nemici per cani e gatti, per colpa della teobromina, una sostanza che i nostri amici a quattro zampe non riescono a smaltire come facciamo noi. Il risultato? Vomito, iperattività, tremori e nei casi peggiori convulsioni. Ma non finisce qui: cipolla e aglio, protagonisti in cucina, danneggiano i globuli rossi dei nostri animali, con effetti gravi come l’anemia.

L’uva, che sembra così innocua nel portafrutta, può essere devastante per i reni dei cani, causando un’insufficienza renale anche dopo averne mangiato solo una manciata. L’uvetta, che di solito si associa a dolci e spuntini, è altrettanto pericolosa. E se qualcuno pensasse che l’avocado, un cibo “sano”, sia una buona idea, dovrà ricredersi: la persina contenuta nella buccia e nei semi dell’avocado può provocare fastidiosi problemi gastrointestinali. La polpa invece è troppo ricca di grassi per essere consumata regolarmente dagli animali.

Senza dimenticare le noci di macadamia, che con il loro aspetto esotico nascondono una pericolosa trappola: debolezza, tremori e febbre possono essere i primi segnali di intossicazione. E poi c’è lo xilitolo, il dolcificante che trova spazio in gomme, caramelle e prodotti senza zucchero: per i cani, è dannoso. Fa abbassare il livello di zuccheri nel sangue, provocando ipoglicemia e convulsioni.

Il veterinario Marco Masi avverte che anche in casa o in giardino, molte piante dall’aspetto innocuo possono rivelarsi pericolose per gli animali domestici, soprattutto per i cuccioli, curiosi di masticare tutto ciò che trovano: “Tra le piante più rischiose ci sono l’azalea, la cycas, i cactus, il ciclamino, l’oleandro, la digitale, il mughetto, il giglio, il ficus, l’ortensia, la begonia e perfino l’insospettabile stella di Natale. Un’altra sostanza da tenere d’occhio, che gli animali potrebbero trovare, per esempio in garage, è il liquido antigelo per motori, che contiene glicole etilenico. Spesso sono attratti dal suo sapore dolciastro, ma anche una piccola quantità può essere letale se ingerita.”

Imparare a riconoscere i sintomi di un possibile avvelenamento alimentare è essenziale. Il cane o il gatto comincia a vomitare, appare letargico o nervoso, respira male? Potrebbe esserci un problema serio. A quel punto non si può esitare: serve agire subito e, se possibile, identificare cosa ha mangiato l’animale.

Non è solo dentro casa che si nascondono i pericoli: anche le passeggiate al parco o per strada possono trasformarsi in trappole. Molti giardini pubblici sono trattati con pesticidi ed erbicidi, invisibili all’occhio ma potenzialmente letali per i nostri animali. I cani, curiosi come sono, annusano e scavano, esponendosi a queste sostanze tossiche.

Un minuto prima stanno correndo felici, un attimo dopo possono sviluppare vomito, tremori o difficoltà respiratorie. Purtroppo, c’è anche il rischio dei bocconi avvelenati, sparsi da mani criminali in strade e parchi, spesso destinati ad animali randagi ma finendo per colpire animali domestici innocenti. Tra questi, i veleni per topi sono particolarmente insidiosi: se ingeriti, causano gravi emorragie interne che, senza intervento rapido, possono essere fatali.

“Altre sostanze a cui stare molto attenti e che possono causare la morte di animali domestici, sono i lumachicidi. Questi fitofarmaci, utilizzati per attirare e uccidere le lumache in giardini e orti, contengono metaldeide, una sostanza per la quale non esiste antidoto in caso di ingestione. Solitamente si presentano sotto forma di granuli di colore blu intenso. Pertanto, se durante una passeggiata in un parco si notano delle sostanze sospette, è importante rimuoverli e segnalare l’accaduto alla Asl competente” consiglia Masi.

In generale per ridurre i rischi durante le passeggiate, è fondamentale prendere alcune precauzioni. Evitare le zone dove sono stati usati pesticidi è una regola d’oro, e molti giardini pubblici sono obbligati a segnalare quando usano queste sostanze. Ma è altrettanto importante prestare attenzione a dove annusano o cosa cercano di mangiare i cani, tenendoli al guinzaglio e lontano da rifiuti sospetti. L’addestramento può fare la differenza: insegnare al cane a non toccare cibo per strada o a rispondere a comandi di richiamo potrebbe salvargli la vita.

Nel caso peggiore, se si sospetta un avvelenamento, il tempo è tutto. La prima cosa da fare è mantenere la calma e contattare immediatamente il veterinario o un centro antiveleni per animali e poi dirigersi verso il primo pronto soccorso per animali, se ce n’è uno vicino. L’intervento rapido può fare la differenza tra la vita e la morte. Fornire quante più informazioni possibili, come cosa potrebbe aver ingerito l’animale e quando, aiuta a capire il trattamento da seguire. Se l’ingestione è avvenuta entro le ultime due ore, il veterinario potrebbe consigliare di far vomitare l’animale, ma questa è una manovra delicata e va fatta solo sotto indicazione medica, per evitare ulteriori complicazioni. Non tutte le sostanze, infatti, possono essere neutralizzate con il vomito: in caso di sostanze corrosive, ad esempio, si rischia di peggiorare la situazione.

Se si ha in casa del carbone attivo alimentare, potrebbe essere utile somministrarlo, ma sempre sotto indicazione del veterinario. Il carbone può assorbire parte delle tossine nel tratto gastrointestinale, limitando i danni, ma non è sempre la soluzione ideale. Per questo è fondamentale consultare uno specialista prima di muoversi.

Ogni minuto è prezioso: agendo tempestivamente, molte tossine possono essere neutralizzate con antidoti o trattamenti specifici. Al contrario, un intervento tardivo può causare complicazioni gravi o irreversibili. Prevenire è sempre meglio che curare, e informarsi in modo precauzionale sui possibili rischi nel proprio ambulatorio veterinario, oltre a reagire prontamente e con lucidità, può davvero fare la differenza.