Ambiente & Veleni

Il presidente Mattarella sul clima: “Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori”

“Il Rapporto Draghi, è opportuno ricordarlo, ammonisce circa il rischio di fallimento per l’Europa senza un impegno coerente nelle politiche da mettere in atto. Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori”. È la riflessione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Bonn a un seminario delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. “L’Unione […]

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“Il Rapporto Draghi, è opportuno ricordarlo, ammonisce circa il rischio di fallimento per l’Europa senza un impegno coerente nelle politiche da mettere in atto. Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori”. È la riflessione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Bonn a un seminario delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. “L’Unione Europea è chiamata a compiere uno sforzo straordinario in questo settore. La nuova Commissione che si insedierà fra poco ha definito un portafoglio dedicato alla transizione pulita, giusta, competitiva Ed è anche un messaggio del Rapporto Draghi che mette in chiaro che per garantire la competitività dell’Europa a lungo termine è necessario abbandonare i combustibili fossili e compiere la transizione, evidenziando il nesso decarbonizzazione-competitività”

Per il capo dello Stato “per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico, opponendo artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente a quelle del futuro dei nostri figli e nipoti. Inadeguato. Perché abbiamo pensato di poterla affrontare procedendo in ordine sparso, con lo sguardo rivolto alle scoperte del passato, con risorse ordinarie, con strumenti obsoleti – ha detto -. Esiste l’urgenza di una transizione energetica che sia concreta, pragmatica, sostenibile ed efficace”. Quella sul clima “è una sfida per l’innovazione in cui si gioca il futuro e poco importa che il peso dell’Unione Europea sul piano dell’equilibrio ecologico globale sia minore di altri colossi industriali che si attardano, invece, contribuendo in modo decisivo all’inquinamento del pianeta. Le loro scelte appaiono fuori tempo ed è orgoglio dell’Europa proporsi di puntare al futuro”.

Quello per combattere il cambiamento climatico è “un progetto ambizioso che potremo realizzare solo accettando una maggiore cooperazione che ci consenta di muovere verso una Unione dell’energia, con un ruolo analogo a quello che la collaborazione in materia di acciaio e carbone seppe avere, nel secondo dopoguerra, per la ricostruzione e il rilancio della crescita dei Paesi europei, dando inizio al percorso di integrazione. La congiuntura internazionale è fitta di insidie e di sfide. Le guerre ai nostri confini ne sono l’esempio più evidente. Sono temi, quelli del clima e dell’energia, che, come quelli della difesa, interpellano la nostra sovranità, spingendoci sempre più verso la cooperazione per un suo esercizio responsabile e mutuo- ha proseguito il presidente – Soltanto attraverso la cooperazione tra Stati, l’adesione agli obiettivi condivisi nell’ambito delle Nazioni Unite e risorse straordinarie che possiamo imprimere l’indispensabile accelerazione alla lotta al cambiamento climatico e alla transizione energetica globale. C’è, spesso, contraddizione, tra lo sforzo di individuare obiettivi in sede internazionale e le politiche poi messe concretamente in campo in sede nazionale dagli stessi decisori”.

Quelle di Italia e Germania “sono economie che si caratterizzano per un elevato consumo di energia. Entrambe sono impegnate nell’affrancamento dai combustibili fossili, per il raggiungimento di un sistema energetico sostenibile, in grado di coniugare un’ambiziosa politica climatica con la salvaguardia delle filiere industriali, della crescita e del benessere. La profonda integrazione fra i nostri sistemi produttivi e il peso specifico dell’interscambio bilaterale – circa 165 miliardi nel 2023 – mentre vede la conferma della Repubblica Federale Tedesca come primo partner commerciale del nostro Paese – impone di rendere sempre più condiviso il percorso comune verso il raggiungimento degli obiettivi che in ambito europeo ci siamo posti in termini di neutralità climatica, generando anche nuove opportunità di collaborazione industriale. Questa la strada per conseguire i comuni obiettivi politico-strategici di essere avanguardia nelle tecnologie di punta, procedendo sulla strada della de-carbonizzazione dell’economia, di diversificazione delle fonti energetiche, con una maggiore resilienza di fronte agli shock esterni e con vantaggi rilevanti per l’intero sistema produttivo, una volta a regime”.

“Dobbiamo perseguire un triplice obiettivo: decarbonizzare, preservando però la nostra base industriale ed allo stesso tempo organizzare la transizione in modo da evitare sconvolgimenti sociali” ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier partecipando, insieme al presidente Sergio Mattarella, alla sessione conclusiva del seminario “La cooperazione tra Italia e Germania: un importante strumento per il contrasto al cambiamento climatico e la transizione energetica globale”. “Dobbiamo gettare ponti, che siano ampi e attraversatili da tutti, verso la neutralità climatica. Dobbiamo armonizzare la tutela del clima con la qualità della vita e la sicurezza sociale” ha aggiunto parlando da Bonn.