La scrittrice premio Pulitzer Jhumpa Lahiri ha rifiutato di accettare il premio Isamu Noguchi attribuito ogni anno dal museo fondato quasi 40 anni fa a Long Island (New York) dall’artista americano-giapponese, celebre per le sue sculture e i mobili di design, in segno di protesta per il divieto allo staff di portare la kefiah. “Lahiri ha ritirato l’accettazione del premio in reazione al nostro nuovo codice di abbigliamento – ha fatto sapere il museo – Rispettiamo la sua prospettiva nella consapevolezza che le nostre decisioni possono non essere in linea con l’opinione di tutti”.
Un mese fa il Museo Noguchi, come riporta l’Ansa, aveva annunciato il divieto allo staff di indossare, durante le ore di lavoro, abiti o accessori che esprimono “messaggi politici, slogan o simboli”. Come conseguenza del bando, tre dipendenti che si erano rifiutate di togliersi la kefiah indossata in segno di solidarietà con il popolo palestinese sono state licenziate. Il nuovo codice, che non si applica ai visitatori, era stato adottato dopo che per mesi, dopo le azioni militari di Israele a Gaza, parecchi membri dello staff avevano messo la tradizionale sciarpa palestinese per ragioni che una delle dipendenti licenziate aveva definito “culturali”.
In una lettera alla direzione del museo dopo la pubblicazione del bando, una cinquantina dei circa 70 dipendenti avevano ricordato che lo stesso Noguchi odiava le guerre e che durante il secondo conflitto mondiale si era fatto volontariamente internare in uno dei campi di detenzione per giapponesi-americani creati in Arizona dopo il bombardamento di Pearl Harbor. Il museo, che in passato ha preso posizione sui temi del razzismo e delle diseguaglianze contro gli afro-americani invocando le posizioni del fondatore, aveva difeso il divieto della kefiah affermando che “questo tipo di espressioni possono, senza volerlo, alienare segmenti dei nostri visitatori”.
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La Redazione
Siracusa, 28 set. (Adnkronos) - "Ringrazio i giornali che hanno avuto occasione di approfondire questo tema. Quando si parla di questi temi non si parla di Lollobrigida, possono pure non nominarlo sui giornali, ma i giornalisti raccontassero quello che è avvenuto. Che il sistema Italia ha avuto una risposta eccezionale e chi è qui con i propri stand se li è pagati da solo. Non li abbiamo pagati per venire. Sono venuti volontariamente perché sentono forte il bisogno di far conoscere ancora di più al mondo quello che hanno realizzato e praticato. Questo è un invito a chi ha cancellato questo evento come se fosse una questione marginale, a continuare a cercare i pettegolezzi, magari venendo qui. Poi tornando a casa, come due giornalisti di autorevoli giornali che non cito per non fargli pubblicità in diretta, che ho incontrato qui. Di solito scrivono sempre, le redazioni gli hanno pagato il viaggio per venire fino a qui, ma non hanno scritto una riga perché era molto difficile parlare male di questo evento. Trovare qualcuno che parlasse male di questo evento. Io in questi otto giorni non ho trovato nessuno parlare male di questo evento". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, incontrando i giornalisti allo stand del Ministero al G7 di Siracusa.
Siracusa, 28 set. (Adnkronos) - "Credo che il problema siccità debba essere affrontato non a livello regionale ma a livello nazionale. La Sicilia ha sofferto di più quest'anno, certamente non è la prima volta. I cambiamenti climatici influiscono ma io sin da ragazzo ricordo che ciclicamente il problema della siccità era sempre al centro dell'attenzione. Penso che il governo centrale debba riflettere seriamente su come cercare di intervenire". Così il Presidente del Senato, Ignazio La Russa a margine di un evento del G7 di Siracusa.
Roma, 28 set. (Adnkronos) - "Ad Andrea Orlando, come al Pd, abbiamo detto: non è possibile in Liguria imbarcare chi il giorno prima era a sostegno di Bucci. Bucci adesso è il candidato del centrodestra e Italia viva lo sosteneva. Abbiamo detto che non va bene. Noi siamo per un progetto serio, credibile, affidabile". Così Giuseppe Conte a 'Accordi e disaccordi' sul Nove.
Roma, 28 set. (Adnkronos) - "Siamo di fronte a un conflitto senza più limiti e confini. E tutto il quadrante medio orientale si sta infiammando. Oggi Israele che ha il diritto di esistere a proteggere i suoi cittadini, per reagire a un'azione orribile di Hamas" invece di "dispiegare una reazione mirata nei confronti dei singoli terroristi, ha deciso di distruggere qualsiasi di principio di legalità del diritto internazionale umanitario. Lo stesso principio si sta attuando in Libano. Dove piovevano i razzi di Hezbollah, non caramelle. La reazione è quella indistinta. Per difendere il suo popolo, Israele distrugge senza distinzioni formazioni militari e civili". Così Giuseppe Conte a 'Accordi e disaccordi' sul Nove.
"Quello che sta seminando Israele è uno scatenamento di odio che non basteranno decenni per sopirlo. Qui noi stiamo squarciando ferite che difficilmente si rimargineranno. Questo governo in 11 mesi ha massacrato 41mila civili, donne e bambini. E' una pagina ignobile che peserà sulla causa di Israele".
Roma, 28 set. (Adnkronos) - "Qui stiamo parlando di una forza politica che vale l'1,2% e che fa perdere 4, 5 punti alla coalizione, lo dicono tutti i sondaggi. Ed è una forza politica deliberatamente orientata a distruggere il Movimento e quindi il Pd sta accettando che il Movimento sia distrutto. Un pensiero maligno è necessario tirarlo fuori. Si vuole distruggere il Movimento 5 Stelle. Il Pd vuole distruggere il Movimento 5 Stelle?". Così Giuseppe Conte a 'Accordi e disaccordi' sul Nove.
Roma, 28 set. (Adnkronos) - "Ci sono problemi con il Pd? E' inutile nasconderli. Non si può andare avanti a colpi di ipocrisia: ci sono problemi con il Pd. Perché il Pd, con questa formula giornalistica del 'campo largo', intende ci ritroviamo tutti insieme appassionatamente e il pensiero che non viene esplicitato è 'noi Pd, forti del risultato alle europee, possiamo arrivare al 30% e tutte le altre forze si predisporranno, come cespugli, a farci governare'. Temo che i segnali e gli indizi vadano in questa direzione". Così Giuseppe Conte ad Accordi e Disaccordi sul Nove.
Roma, 28 set. (Adnkronos) - "Non condivido il metodo ed il percorso attraverso cui Vittorio Pecoraro ha nominato oggi la cosiddetta nuova segreteria provinciale della federazione del Pd di Cosenza. Non condivido il metodo perché è la risultante, dopo veti e condizionamenti da parte di gruppi e correnti, di una pura e semplice logica lottizzatrice". Così Enzo Giacco, membro dimissionario della segreteria provinciale del Pd Cosenza.
"Non condivido il percorso perché Pecoraro non ha inteso promuovere nessun confronto politico, anche al fine di una chiara assunzione di responsabilità da parte degli organismi dirigenti, sulle evidenti criticità organizzative del partito nella nostra provincia. Pecoraro non si è preoccupato nemmeno di chiarire in una sede ufficiale della organizzazione le ragioni dell'annuncio delle sue dimissioni da segretario provinciale prima e quelle del suo pentimento dopo. Tutto ciò nonostante l'evidente e non giustificabile assenza della federazione dall'attività che si andava svolgendo sul territorio provinciale per esclusivo merito dei circoli".
"Le stesse feste dell'unità sono state promosse ed organizzate dai dirigenti, militanti e volontari che insieme ai segretari dei circoli operano sul territorio. Né si possono rimuovere e non affrontare in sede politica le ragioni del perché la sede della federazione provinciale del Pd sia rimasta letteralmente chiusa, durante la campagna elettorale per le europee. Nelle poche riunioni online convocate, e che hanno registrato una sempre maggiore scarsa partecipazione, ho più volte posto queste problematiche. L'ho fatto anche nella telefonata, con cui, nelle ore precedenti, Pecoraro mi ha proposto di fare parte della nuova segreteria, chiedendo un confronto in presenza. Avevo offerto la mia disponibilità ad accettare l'incarico a condizione che si affrontassero le criticità politiche ed organizzative, onde evitare che si scadesse nei nominalismi e nelle pratiche lottizzatorie".
"Ho posto innanzitutto l'esigenza -prosegue Giacco- che venisse fatta una verifica dello stato in cui versa il tesseramento al partito. Da più parti viene sollecitata, a tal proposito, chiarezza e che con la massima trasparenza vengano pubblicati i dati del numero degli iscritti nell' anno 2023 e quelli, alla data odierna, del 2024, oltre che l'elenco dei circoli che attualmente operano sul territorio provinciale. Il timore di una drastica riduzione degli iscritti e della chiusura di un alto numero di circoli è assai diffuso. Ovviamente Pecoraro, alla luce delle sue dichiarazioni odierne, ha deciso di non accogliere le mie sollecitazioni. Sembra quasi che l’interesse non sia quello di produrre uno sforzo ed un impegno collettivo per la crescita ed il reinsediamento organizzativo del partito".
"L'impulso e l’impostazione politica ed organizzativa che la nostra segretaria del partito Elly Schlein ha dato al Pd nazionale, qui a Cosenza, secondo il "metodo Pecoraro", non sarebbe da interpretare per una coerente declinazione all'altezza di quel profilo politico e culturale. L'interesse prevalente è solo quello di avere riconosciuta per sé stesso una tutela di potere nei posizionamenti correntizi interni di partito. Per quanto mi riguarda io non ci sto e pertanto rassegno le dimissioni da una segreteria a cui peraltro non ho dato l'adesione, avendo chiesto un confronto preliminare".
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