“Abbiamo grande fiducia nell’organo (TAS) che dovrà porre la parola fine sul caso, poiché Jannik Sinner ha dalla sua non soltanto l’evidenza dei fatti, ma anche l’assoluzione da parte di ben tre organi indipendenti”. Queste le parole del presidente della Federazione italiana tennis e padel, Angelo Binaghi, in merito al ricorso presentato dalla WADA (Agenzia mondiale antidoping) alla Corte Arbitrale dello Sport di Losanna dopo il proscioglimento del tennista italiano, scagionato il 19 agosto dalla International Tennis Integrity Agency (Itia). “Sono sicuro che l’unico effetto dell’appello della WADA sarà positivo, perché sancirà l’innocenza del ragazzo e metterà fine una volta per tutte a questa vicenda restituendoci un campione nel pieno della sua serenità“.
La WADA presenta ricorso: i possibili scenari
Partiamo anzitutto dal comunicato ufficiale. Come si evince, infatti, “la WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quelli già imposto dal tribunale di primo grado”. Al tempo stesso, però, può chiedere una squalifica nei confronti dell’italiano che lo potrebbe tenere lontano dal circuito per 1 o 2 anni. Inizialmente, Sinner aveva perso solo i punti e il montepremi guadagnati a Indian Wells lo scorso marzo. Allo stato attuale e senza una risposta, il tennista altoatesino potrà scendere in campo senza alcuna restrizione. Il CAS (la corte arbitrale dello Sport) dovrà decidere se andare contro la sentenza di primo grado oppure confermarla. Una cosa è certa: i tempi per avere delle risposte non saranno immediati. Per una sentenza di secondo grado, infatti, i tempi saranno molto ampi (almeno 6 mesi). Ora, palla agli avvocati. Intanto Sinner dovrà dedicarsi solo al campo: lui potrà continuare a giocare e sicuramente i titoli conquistati in questi ultimi mesi non gli verranno revocati.
Il comunicato della WADA
2L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) conferma di aver presentato giovedì 26 settembre un ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) per il caso del tennista italiano Jannik Sinner, giudicato da un tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) senza colpa o negligenza per essere risultato positivo per due volte al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024 – si legge nel comunicato -. La WADA ritiene che la constatazione di ‘assenza di colpa o negligenza’ non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. La WADA chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza. Poiché la questione è ora pendente davanti al CAS, la WADA non farà ulteriori commenti in questo momento”.