Nella Giornata internazionale dedicata all’aborto libero, sicuro e gratuito, Non Una di Meno, il movimento trasfemminista nato nel 2016, scende in piazza a Roma, di fronte al ministero della Salute, per rivendicare il diritto all’interruzione di gravidanza. Ventisei le città, in tutta Italia, dove sono stati organizzati diversi presidi e manifestazioni. “Noi abbiamo 11 regioni in Italia che hanno un’obiezione di coscienza al 100% – dichiara Graziella Bastelli, attivista romana di Nudm – in altre si arriva tranquillamente al 70%”. La realtà, secondo le attiviste, è ancora peggio della fotografia scattata dai report, perché come spiega Barbara Piccinini di Cattive Ragazze, “I dati sono vecchi e parziali”. A dimostrarlo, ad esempio, sono i numeri del Lazio: “Grazie a tutta una serie di riunioni che noi facciamo con le dirigenti delle Asl – aggiunge Leonia Vattani del coordinamento dei Consultori delle Donne e delle Libere soggettività del Lazio – ci troviamo di fronte a una situazione che non corrispinde a quello che c’è scritto sulla carta: nella nostra Regione la previsione è di 120 consultori, ma adesso ne sono aperti solo 60

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Quando la politica fallisce, sull’aborto la cittadinanza reagisce

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“Nilde Iotti mi riprendeva per la mia radicalità. Ma da lei ho imparato a resistere”. Gli scritti di Angela Bottari nel libro dedicato alle sue battaglie per i diritti (e non solo)

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