“È un atto di terrorismo per uccidere un terrorista, che produrrà altri atti di terrorismo contro Israele, un Paese guidato ora da un premier, Netanyahu, che è esplicitamente un terrorista“. Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi a proposito del bombardamento su Beirut, che ha portato alla morte del numero uno di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Cosa succede adesso? “Succede che ci sarà una rappresaglia. – ha detto il direttore de Il Fatto Quotidiano – Del resto Israele sta cercando in tutti i modi di far entrare in guerra l’Iran e quindi sono mesi che ci prova, addirittura ha bombardato l’ambasciata iraniana a Damasco in uno Stato sovrano che è la Siria. – ha proseguito – Tratta il Libano come se fosse il cortile di casa sua. Intendiamoci, quando un capo terrorista come Nasrallah muore, non c’è certamente da mettersi a piangere. Se però, per uccidere un capo terrorista sventri un intero quartiere, butti giù sei palazzi pieni di civili in uno Stato sovrano che non è il tuo, si pongono dei problemi enormi di tipo umanitario, ma anche di diritto internazionale“. Travaglio ha poi commentato il discorso di Netanyahu all’Onu, pronunciato negli stessi minuti in cui l’Idf lanciava l’offensiva sulla Capitale libanese: “Non è mai successo che un premier israeliano andasse all’Onu a definire l’organizzazione per le Nazioni Unite ‘una palude di bile antisemita’. Non è mai successo nella storia d’Israele che Israele fosse così isolato a livello internazionale. – ha detto il giornalista ricordando come Israele stessa nasca proprio sulla base di una risoluzione dell’Onu: “Ieri Netanyahu ha sputato sull’atto di battesimo, sull’atto di nascita del suo Paese perché l’Onu, con la risoluzione 181 del 1947, stabiliva la spartizione in due Stati, anche se poi ne è stato creato solo uno” visto che i palestinesi si rifiutavano di riconoscere l’esistenza di Israele.
Secondo Travaglio “la scena di ieri è una scena che dovrebbe preoccupare gli israeliani, non ringalluzzirli perché Netanyahu fa quello che fa perché in America c’è un presidente completamente rincoglionito in carica fino al 20 gennaio dell’anno prossimo. L’Europa non esiste, come stiamo vedendo anche sulla crisi in Ucraina. Anzi, ormai paga più degli americani, è più guerrafondaia visto che ha già dato il via libera agli ucraini per bombardare la Russia, mentre gli Stati Uniti non l’hanno ancora fatto. L’Onu può fare delle declamazioni di principio, ma non ha alcun peso. La Russia è in tutt’altre faccende affaccendata. La Cina e l’Iran, che mi sembrano i più tristemente astuti in questa crisi, lasciano che le cose avvengano perché Netanyahu lavora per loro e contro Israele. Netanyahu sta seminando antisemiti in tutto il mondo e sta seminando terrorismo in tutto il Medio Oriente”.
L’attacco a Beirut ha sì ucciso Nasrallah, ma, “verrà sostituito domani da un suo clone. – ha spiegato – I capi di Hamas che sono stati eliminati, sono già sostituiti e fra poco scopriremo che gli eserciti di Hezbollah e di Hamas non solo non sono stati decimati, ma sono stati moltiplicati dall’odio che Netanyahu sta scatenando a Gaza, nei Territori occupati, in Libano e negli altri Paesi. Quindi, gli unici che hanno una visione tetra, ma lucida della situazione sono gli iraniani che al momento stanno fermi perché Netanyahu lavora per loro e i cinesi che occupandosi di affari, naturalmente sono pronti a infilarsi nelle debolezze dell’Occidente. Perché Israele sta completamente screditando l’Occidente con i suoi sedicenti valori”, ha concluso il giornalista.