Più coraggiose, creative, autorevoli. È un inno al genio femminile il nuovo libro di papa Francesco, Sei unica, che esce domani in tutte le librerie, in perfetta coincidenza con l’apertura dei lavori della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, nel quale il tema del ruolo della donna, nella Chiesa come nella società, si annuncia come uno dei punti centrali e degli snodi più caldi. Un testo-evento (pubblicato da Liberia Pienogiorno in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana), perché è la prima volta che un intero volume di un pontefice viene dedicato all’argomento.
Per gentile concessione, pubblichiamo in esclusiva un’anticipazione del volume: “7 talenti delle donne per rendere il mondo migliore”.
1 – Prendere a cuore la vita. È proprio della donna prendere a cuore la vita. E solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa “vedere dentro”: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà. Quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito. Per questo una conquista per le donne è una conquista per l’intera umanità.
2 – La grazia che fa nuove le cose. La donna porta nel mondo la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare alle donne più spazio: è indispensabile che la loro voce sia sempre più ascoltata, è urgente che sempre più partecipino alla presa di decisioni.
3 – Il potere della cura. Acquisendo potere nella società, la donna può cambiare il sistema. Può convertire il potere dalla logica del dominio a quella della cura. La saggezza dei popoli ancestrali afferma che la Madre Terra ha un volto femminile. Servono poesia e coraggio per la cura della casa comune, bisogna difendere l’armonia della creazione e le donne sanno di armonia più di quanto ne sappiano gli uomini.
4 – Uno sguardo che va oltre. Lo sguardo delle madri è inclusività che supera le tensioni. È uno sguardo concreto, che non si fa prendere dallo sconforto, che non si paralizza davanti ai problemi, ma li colloca in un orizzonte più ampio. È uno sguardo consapevole, senza illusioni, che tuttavia offre una prospettiva più ampia: quella dell’amore che rigenera speranza.
5 – La genialità in sintesi. Nel suo agire, la donna sa sintetizzare in modo unico tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. Questa sinfonia, che sa incarnare in maniera armonica una sintesi propria dell’essere umano che nessuna macchina potrebbe realizzare, è la genialità della donna.
6 – L’esempio della determinazione. Bisogna guardare all’esempio di quelle donne che avrebbero potuto cedere a coloro che si opponevano ai loro progetti, o rimanere soggette alle norme patriarcali del loro tempo e rassegnarsi, senza lottare per i sogni che Dio stesso aveva impresso nelle loro anime, e invece, con mansuetudine e fermezza, con parole profetiche e gesti decisi, si aprirono strade e adempirono a ciò a cui erano state chiamate. L’esempio della loro determinazione è un faro.
7 – La forza che non si arrende. Maria è stata la donna forte del “sì”, che sostiene e accompagna, che protegge e abbraccia. È la grande custode della speranza. Da lei impariamo a dire “sì” alla pazienza testarda e alla creatività che non si perde d’animo e sa ricominciare da capo, che sa guardare l’orizzonte e andare oltre, perché c’è sempre un oltre a cui andare. È grande la forza della donna. Se un uomo rimane solo, magari vedovo, difficilmente se la cava. Non può tollerare un vuoto così grande. Una vedova invece, trascendendo il dolore, porta avanti la famiglia, gli affetti, la vita, porta avanti tutto. Dov’è la differenza? È il genio femminile la differenza.