Erano in volo verso Houston, in Texas, USA, quando, poco dopo la loro partenza dalla California, sono stati costretti ad atterrare perché un passeggero si è sentito male ed è svenuto nel bagno dell’aereo.
Comincia così la travagliata storia di 150 passeggeri, che resteranno nell’aeroporto di New Mexico per quasi 12 ore, e di un pilota, che entrerà nel cuore della gente per il suo gesto magnanimo e amorevole.
A raccontare questa inusuale vicenda è Tanya Stamos, una veterana della marina militare americana, attraverso un video pubblicato su TikTok.
“Non molto tempo dopo la partenza, il capitano è venuto a chiederci se erano presenti medici a bordo e, se sì, di farlo sapere agli assistenti di volo”, racconta la 44enne. In quel momento, infatti, uno dei passeggeri accusa un malore, costringendo, così, il capitano a dirottare l’aereo per un atterraggio di emergenza. Intorno alle 3.30 del pomeriggio, il volo arriva in New Mexico: “Il pilota ci ha detto che avrebbero rifornito l’equipaggio medico usato e che la partenza era fissata per le 5”, cioè un’ora e trenta più tardi. Ma poco dopo ai passeggeri viene chiesto di uscire dall’aereo.
Confusi, stanchi, sconcertati, i viaggiatori resteranno lì, in aeroporto, nell’attesa di conoscere il loro destino, in quel momento sconosciuto. “Dopo essere rimasti seduti per un paio d’ore cercando di capire cosa stesse succedendo, il capitano stava cercando altri assistenti di volo per non farci rimanere bloccati a terra per tutta la notte”, spiega Stamos. Oltre al danno, la beffa: al gruppo di passeggeri viene consegnato un voucher di 15 dollari per mangiare, ma tutti i ristoranti dell’aeroporto sono chiusi. La rabbia cresce tanto quanto la fame. I passeggeri iniziano a perdere la pazienza, oltre alla speranza di arrivare a destinazione in giornata.
A quel punto entra in scena l’eroe di questa bellissima, seppur travagliata, storia: il pilota. “Il capitano ci ha detto che era una situazione scoraggiante, ma che si sarebbe assicurato personalmente di riempirci lo stomaco”. Così, dinanzi agli occhi esterrefatti dei passeggeri, più di 30 pizze appaiono lì, in aeroporto, sotto il sorriso compiaciuto del benefattore. Così, il pilota è riuscito a sfamare tutti.
“Eravamo scioccati – racconta Stamos -. La maggior parte delle organizzazioni non va oltre il necessario, ma quel capitano non ha esitato. Il suo gesto quella sera rappresenta ciò di cui tutti dovremmo avere di più: atti disinteressati di amore, compassione e umanità“.
Durante la conviviale cena in aeroporto, poi, arrivano anche buone nuove: gli assistenti sono arrivati e il volo è ripartito, in direzione Houston, alle 11 di sera, atterrando tre ore più tardi. “Quando sono uscita dall’aereo gli ho stretto la mano e l’ho ringraziato. Tutti dietro di me hanno seguito il mio gesto”, conclude Stamos.
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