Prima la notizia dell’ammissione di Morgan da parte del Tribunale di Lecco alla giustizia riparativa, poi la replica di Morgan: “I giornalisti la smettano di scrivere fandonie. Io non andrò in nessun centro antiviolenza perché io non sono un violento e non ho fatto violenza a nessuno. Io sono un centro antiviolenza”.
Infatti uno dei punti dell’ammissione alla giustizia riparativa prevede – oltre al processo – anche alla possibilità della risoluzione del conflitto tra il cantautore e l’ex fidanzata Angelica Schiatti con un mediatore terzo, dopo un eventuale percorso terapeutico con degli specialisti effettuato da Morgan stesso.
Angelica Schiatti non ci sta e affida a Instagram un lungo sfogo: “Altri sei mesi nel congelatore e diventano cinque anni senza tutela. Non cinque anni per avere una sentenza (quella magari), cinque anni per arrivare forse a una prima udienza. Cinque anni, due rinvii a giudizio, vita compromessa, anni di malessere, di rospi ingoiati, di fiducia mal riposta, di dignità calpestata, di paura e soprattutto nessuna tutela se non la mia buona stella e la fortuna che ho di aver potuto stravolgere la mia vita, le mie abitudini. E chi va in ufficio tutti i giorni facendo la stessa strada come fa? A chi si dichiara vittima innocente di una persona ‘fuori di testa’, ‘starfucker’ e ‘in cerca di visibilità’ (solo per citare alcuni degli appellativi a me riservati negli ultimi giorni, non anni) diamo pure sei mesi di tempo per provare ad avere uno sconto di pena, perché di questo si tratta, non certo di pentimento o ravvedimento. Basta guardare l’ultimo post”.
E ancora, prosegue, amareggiata Angelica: “A me lasciate pure altri sei mesi nel congelatore tanto cosa cambia. Chi mi ridà indietro questi 5 anni passati in queste condizioni? Questo è il trattamento che si riserva in Italia a chi aspetta giustizia in silenzio. Però mi raccomando eh, continuate a dirci ‘denunciate donne’, invitandoci poi a incontrare la persona che più vi ha fatto male”.