I dubbi del tennista spagnolo si trasformano in empatia: "Spero non avrà brutti pensieri"
Sembrava avergli voltato le spalle quando era scoppiato il caso Clostebol. Invece, dopo l’ennesimo risvolto della vicenda e il ricorso presentato dalla Wada alla Corte Arbitrale dello Sport di Losanna, Carlos Alcaraz prende le difese dell’amico Jannik Sinner: “È un momento difficile per lui, perché tutti ne parlano. Probabilmente la gente ha iniziato a guardare Sinner in un modo differente e non so come lui possa sentirsi. So solo che capisco la sua posizione e posso capire le sue sensazioni“, ha dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa al termine della vittoria per 6-1 6-2 contro Tallon Griekspoor (match valido per il secondo turno dell’Atp 500 di Pechino). I dubbi di Alcaraz, si trasformano in empatia: “Tutto quello che posso dire è che spero che con la gente vicina a lui e con le persone che gli vogliono bene non avrà brutti pensieri nei prossimi mesi“. E anche se in campo è il suo rivale, Alcaraz rispetta ed evidenzia il modo in cui Sinner sta gestendo la situazione: “Il livello di gioco che sta esprimendo nonostante tutto è incredibile. Lui è in grado di mettere da parte le cose che non vanno quando entra in campo e sa giocare un grande tennis. Io spero che questa vicenda finisca il prima possibile e che Jannik sia focalizzato su ciò che ama, il tennis“.
La WADA presenta ricorso: i possibili scenari
Partiamo anzitutto dal comunicato ufficiale. Come si evince, infatti, “la WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quelli già imposto dal tribunale di primo grado”. Al tempo stesso, però, può chiedere una squalifica nei confronti dell’italiano che lo potrebbe tenere lontano dal circuito per 1 o 2 anni. Inizialmente, Sinner aveva perso solo i punti e il montepremi guadagnati a Indian Wells lo scorso marzo. Allo stato attuale e senza una risposta, il tennista altoatesino potrà scendere in campo senza alcuna restrizione. Il CAS (la corte arbitrale dello Sport) dovrà decidere se andare contro la sentenza di primo grado oppure confermarla. Una cosa è certa: i tempi per avere delle risposte non saranno immediati. Per una sentenza di secondo grado, infatti, i tempi saranno molto ampi (almeno 6 mesi). Ora, palla agli avvocati. Intanto Sinner dovrà dedicarsi solo al campo: lui potrà continuare a giocare e sicuramente i titoli conquistati in questi ultimi mesi non gli verranno revocati.