In nome del cosiddetto “patto di non belligeranza” tra Curva Sud e Curva Nord che in realtà si traduce in un comitato d’affari tra i due direttivi alla faccia dei migliaia di ultras che in curva vanno solo per tifare, gli introiti delle vendita dei biglietti per la finale di Champions del 2023 tra Inter e Manchester City saranno equamente divisi tra i vari capi ultras delle due squadre fruttando circa 600mila euro. La cosa potrà avvenire anche grazie alle pressioni che i capi della Nord, in particolare Marco Ferdico, faranno sui vertici societari dell’Inter e in particolare sul vicepresidente Javier Zanetti e sull’allenatore Simone Inzaghi che proprio a ridosso dell’evento così dirà al capo della nord Marco Ferdico: “Parlo con Ferri con Zanetti con Marotta parlo con quelli poi ti faccio sapere qualcosa, gli dico che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti. Marco io mi attivo e ti dico cosa mi dicono”. Non solo. Emergerà dalle intercettazioni un singolare rapporto tra Ferdico e il presidente Zanetti. Il dato si apprende da una lunga telefonata tra Ferdico e l’ex calaciatore Materazzi nella quale il primo dice di aver saputo da Zanetti “che ci sono dei Funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva anche per l’accaduto che è successo al povero Vittorio che è morto tragicamente in strada”. Annota il gip: “La circostanza va certamente approfondita quando l’indagine potrà essere disvelata”. Parole confermata oggi dalla notizia di un fascicolo aperto dal tribunale di Misure di prevenzione nel quale le società Intere e Milan (allo stato non indagate) dovranno dimostrare di aver rescisso i legami con il tifo organizzato.
L’idea della spartizione e dunque di andare a parlarne con Luca Lucci, capo della Sud, parte dallo stesso Ferdico che il 16 aprile, quando risulta molto probabile una semifinale tra Inter e Milan, ne discute con Andrea Beretta. Dirà Ferdico: “Stavo pensando nella mia testolina bacata, ma se ci dovesse essere un derby di semifinale (…) potrebbe andare a parlare con quello là e dirgli, oh qualsiasi cosa succede facciamo metà per uno, se passate voi ci tirate in mezzo a noi se passiamo noi vi tiriamo in mezzo a voi conti alla mano, organizziamo tutti insieme così non esci mai perdente”. Beretta pur scettico si dice d’accordo. Ferdico prosegue: “Lo sappiamo io te, piccolo (Antonio Bellocco, ndr) e lui (Lucci, ndr). Diciamo guarda noi abbiamo questi biglietti, facciamo questi charter, facciamo questi prezzi, abbiamo guadagnato così metà per uno, lo stesso fai tu, hai vinto lo stesso, è come quando ti copri alla Snai”.
Il 22 aprile così Ferdico, Bellocco e Matteo Norrito, quest’ultimo considerato personaggio cerniera con le due curve, vanno nel bar-uffici di Lucci a Cologno monzese per discutere i particolari. Scrive il gip Domenico Santoro: “Nell’approssimarsi dell’evento sportivo, erano state rilevate delle criticità che avevano creato disappunto nel direttivo interista in quanto, inizialmente era stato raggiunto un accordo con gli Slo della squadra (dirigenti addetti ai rapporti con il tifo organizzato) per ottenere 1500 biglietti da porre in vendita per la sola curva; tuttavia, la società nerazzurra aveva messo a disposizione un quantitativo più esiguo di titoli d’ingresso, corrispondente a 800 biglietti”. E’ in questo momento che il capo della curva Nord forte dell’appoggio della ‘ndrangheta rappresentata da Antonio Bellocco inizia a fare pressione sui vertice dell’Inter. Pressioni alle quali la società nerazzurra cederà concedendo addirittura di più di quello concordato, non mille biglietti ma addirittura 1500. Tutte le pressioni vengono monitorate dagli investigatori.
In sostanza, Ferdico chiede ai vertici dell’Inter “la ratio della scelta societaria minacciando la possibilità che il tifo organizzato da lui rappresentato, la Curva Nord, potesse decidere di non presenziare e non tifare la squadra, ventilando l’ulteriore eventualità che questo potesse accadere non solo alla finale di Champions ma anche a quella di Coppa Italia che si sarebbe disputata da lì a pochi giorni”. Dall’ex calciatore dell’Inter Marco Materazzi, Ferdico otterrà la promessa: “Fammi…fammi provà…fammi provà”. Mentre il 26 maggio a pochi giorni dalla finale di Champions Ferdico è al telefono con l’allenatore Simone Inzaghi i cui “contenuti della conversazione – scrive il gip – risultano chiarificatori dell’intera questione biglietti. Il dialogo con Inzaghi comprende i vari aspetti della vicenda che sono emersi con i singoli interlocutori a cui Ferdico si è progressivamente rivolto per ottenere i biglietti richiesti”. Inzaghi, “già al corrente di una problematica tra la Società e la Curva Nord” spiega in modo chiaro: “Allora Marco io ti dico ehhh alla merenda leggo il messaggio che la curva non canta a una finale io mi sono imbestialito nel senso non con voi, con la società, c’erano lì chi sai tu della società, ho detto mancano 4 ore cercate di sistemare sta roba perché non esiste perché la Fiorentina è 22 anni che non fa una finale e arrivano 33.000 indiavolati, i nostri sono arrivati 35.000 indiavolati, nonostante la quinta finale, c’è questo casino, vedete di risolverlo, questo è stato il mio appello Marco”.
Al ché Ferdico, ricordando i fatti della finale di Coppa Italia tra Inter e Fiorentina dice: “La situazione è questa noi al quindicesimo abbiamo deciso di cantare per il bene dell’Inter tu pensa mister che noi dovevamo fare un tempo di sciopero sono salito sulla balaustra e ho fatto cantare al quindicesimo ho discusso anche con qualcuno del mio direttivo”. A questo punto, rispetto alla finale di Champions “lo stesso Ferdico ha esplicitamente chiesto a Inzaghi di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti”. Dirà: “Te la faccio breve Mister ci hanno dato 1.000 biglietti noi ci siam fatti due conti ne abbiamo bisogno 200 in più per esser tranquilli ma non per fare bagarinaggio mister arriviamo a 1200 biglietti? Questa è la mia richiesta”. Secondo il gip così Ferdico ottiene “la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici societari”. Dirà l’allenatore: “Parlo con Ferri con Zanetti con Marotta parlo con quelli poi ti faccio sapere qualcosa, gli dico che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti. Marco io mi attivo e ti dico cosa mi dicono”. Ferdico insiste: “E’ il direttore Marotta bisogna parlare con lui perchè lui ha l’ultima parola”. Che sia stato l’attuale presidente Giuseppe Marotta a riaprire i rubinetti al momento non è dato sapere. Di certo l’Inter cede. Tanto che il 30 maggio a dieci giorni dalla finale Ferdico parla con lo Slo Massimiliano Silva “nel corso della quale” Silva “ha comunicato che la società aveva ceduto alle ‘pressioni‘ della Curva Nord, concedendo 1500 biglietti per la finale di Champions League, a patto che i tifosi non avessero proseguito con la contrapposizione alla società mediante comunicati stampa o quant’altro. Le pressioni avevano pertanto ottenuto l’effetto voluto, con conseguente esponenziale aumento degli introiti”. Dirà Silva: “Condizione però, uno basta questi comunicati, due nel momento in cui tu sai la numerica che adesso io ti dico non dovete fare nessun tipo di comunicato”.