Ferito, frastornato, timoroso di nuovi attacchi. Hezbollah mostra i muscoli, promette che non indietreggerà, ma traspare la difficoltà nell’assorbire il duro colpo dell’uccisione del proprio leader, Hassan Nasrallah, in un raid d’Israele. A metterci la faccia è il suo vice, Naim Qassem, e l’immagine trasmessa ai sostenitori del Partito di Dio trasmette il senso di insicurezza che lo pervade: al buio, in una stanza segreta, con le persiane sbarrate, parla ai suoi sostenitori in abito nero e turbante bianco assicurando che la guerra andrà avanti, senza però dare alcuna indicazione su una possibile reazione all’affronto di Tel Aviv.
Se tale la si può considerare, la prima risposta di Hezbollah all’operazione di Tel Aviv è arrivata durante il discorso di Qassem, con le milizie sciite che dichiarano di aver bombardato con missili Fadi 2 la base israeliana di Na’oura , a est di Haifa, a una cinquantina di chilometri dal confine, e la città di Safed, a una dozzina di chilometri dalla Linea Blu. Non può però bastare a vendicare l’uccisione dello storico leader di Hezbollah, alla guida del gruppo da 30 anni e che lascia così un enorme vuoto di potere nell’organizzazione. Vuoto che, promette Qassem, sarà presto colmato con la nomina “il più presto possibile” di un nuovo segretario “in conformità con i meccanismi in atto”. “Abbiamo perso un fratello, un padre e un leader, il segretario generale Hassan Nasrallah, questa grande persona che è rimasta nell’arena fino al martirio – ha detto Qassem nel suo messaggio trasmesso in diretta sui portali del gruppo – Nasrallah è tra noi e lo sarà sempre”.
Ancora non sono state fissate nemmeno le date dei funerali dello storico capo di Hezbollah, ma ciò che i sostenitori si aspettano è soprattutto una risposta dura, muscolare. Ma su questo, al momento, l’ala militare non sembra avere idea di come muoversi. Tanto che Qassem nemmeno si esprime: “Israele non potrà intaccare le nostre capacità militari. E vinceremo, come nel 2006 – si è limitato a dire – Dopo l’assassinio di Nasrallah, le operazioni di Hezbollah sono continuate allo stesso modo o addirittura più di prima. Israele ha dichiarato ieri che un milione di persone sono entrate nei rifugi a causa di un solo missile. Hezbollah continuerà con gli stessi obiettivi e piani stabiliti da Nasrallah. Nonostante la perdita di comandanti, gli attacchi contro i civili in tutto il Libano e i sacrifici significativi, non cambieremo la nostra posizione. Continueremo a sostenere Gaza e a difendere il Libano”.
Qassem ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti che, a suo dire, permettono i “massacri di Israele“: “Gli Stati Uniti partecipano a questi massacri sostenendo Israele. Se Israele pensa di raggiungere i suoi obiettivi in questo modo, si sbaglia. Israele commette massacri in tutte le regioni del Libano. Israele attacca civili, l’associazione scout al-Rissala (soccorritori del movimento Amal, ndr), bambini e donne. Queste persone non combattono, ma vengono uccise”. E rassicura i cittadini libanesi e i sostenitori di Hezbollah sul fatto che l’organizzazione è pronta a rispondere a qualsiasi azione dello ‘Stato ebraico‘: “Sappiamo che la lotta sarà probabilmente lunga. Siamo pronti e preparati se Israele vuole lanciare un’incursione di terra. Israele non raggiungerà i suoi obiettivi e noi vinceremo questa battaglia”.