Precipita in borsa il titolo Stellantis che cede oltre il 14% dopo che la casa automobilistica franco-italiana ha ridotto le sue stime sui risultati del 2024. La revisione, spiega il gruppo, è dovuta “ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore“. Il margine del risultato operativo (differenza tra i costi e i ricavi della produzione, ndr) è ora indicato tra il 5,5% e il 7% dei ricavi mentre in precedenza l’azienda parlava di “double digit”, ossia un margine di almeno il 10%. Il “free cash flow industriale” è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente “positive”.
“Il gruppo, spiega la nota in cui riduce le stime, ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330mila unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025. Le azioni includono una riduzione delle consegne alla rete di più di 200mila veicoli nel secondo semestre del 2024 (un incremento rispetto alla riduzione di 100mila riflessa nella precedente guidance) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva. Il deterioramento nelle condizioni globali del settore si traduce in una previsione di mercato per il 2024 a un livello inferiore rispetto all’inizio dell’anno mentre le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell’accresciuta concorrenza cinese”.
Quella di Stellantis è l’ultima di una lunga serie di revisioni peggiorative delle stime che sta coinvolgendo quasi tutte la case automobilistiche europee. Venerdì scorso il gruppo Volkswagen ha abbassato per la seconda volta in pochi mesi le sue stime 2024. Gli ultimi dati sulle immatricolazioni in Europa hanno evidenziato una flessione del 16,5% con un crollo delle vendite di auto elettriche, dovuto alla fine di molti programmi nazionali di incentivi.
Oggi anche Aston Martin ha abbassato le stime e precipita alla Borsa di Londra, dove perde il 20%. Il produttore di auto di lusso britannico si attende un calo dei volumi all’ingrosso “di circa 1.000 unità per far fronte all’interruzione della catena di approvvigionamento e alla continua debolezza macroeconomica in Cina“.
In questo Stellantis presenta un’anomalia, anche a causa della scarsa presenza in Cina. È l’unica tra le case automobilistiche europee per cui i problemi sono più acuti in Nord America (il mercato che aveva concesso a Fca di risorgere negli anni scorsi, ndr). I leader della rete di concessionari statunitensi dell’azienda Tavares all’inizio di questo mese hanno danneggiato marchi tra cui Jeep, Dodge, Ram e Chrysler e lo hanno esortato a spendere più soldi per liberare le scorte dai loro lotti.