Due concerti da 350mila euro andati deserti, la loro pubblicità che esce a distanza di tre settimane dagli eventi. Ma la figura peggiore la fa Alberto Veronesi nel tentativo di salvarsi mettendo una toppa, che poi in realtà è solo l’ennesimo clamoroso spreco di soldi pubblici a disposizione del Comitato che presiede al posto della Meloni, di cui è sempre il delegato. Se la prende pure con l’opposizione lucchese che “copia le critiche apparse sulle pagine di cronaca di qualche giornale di infima fama”, intendendo evidentemente riferirsi al Fatto Quotidiano, cioè l’unico giornale che gli abbia mai chiesto conto di come abbia speso 10 milioni di euro per una programmazione delle Celebrazioni Pucciniane salvata solo in parte ed in corner da Riccardo Muti, con un Concerto organizzato interamente dal Ministero della Cultura proprio per evitare altre figuracce. Veronesi però qualcosa deve pur dire, di quella pagina acquistata dal Comitato Pucciniano sulla Nazione che è uscita 20 giorni dopo i due concerti andati deserti. E allora dà la colpa al giornale stesso, la Nazione, parlando di una “pubblicità erronea”.

“Ecco quanto è successo”, sostiene Veronesi parandosi dietro le parole del responsabile regionale per la pubblicità del quotidiano fiorentino di cui riporta il testo di una mail indirizzata alla responsabile dell’ufficio stampa del Festival Puccini di Torre del Lago: “Cara.., ho verificato, purtroppo c’è stato un errore tecnico, non è entrato il codice nuovo e si è agganciato al vecchio codice. Sono mortificato e molto dispiaciuto, ragione per cui ho deciso, d’accordo con la mia direzione commerciale, di omaggiarti un’altra pagina regionale da utilizzare più avanti (ottobre o novembre). Hai ancora due pagine omaggio sul regionale”. Veronesi spiega l’incidente così. “Da tali parole si capiscono le due cose fondamentali: la pubblicità erronea è apparsa per un errore tecnico del giornale; la pubblicità corretta avrebbe riguardato materiale promozionale del Festival Puccini e non del Comitato”.

Ma è davvero così? Forse potrebbe rispondere l’addetta stampa del Festival Puccini di Torre del Lago chiamata in causa, perché a questo punto non si capisce bene chi fosse il reale committente, ma di sicuro la pubblicità “postuma” apparsa a pagina intera sia sulla Nazione di Firenze che su quella di Viareggio/Versilia per i due concerti fatti il 10 e 11 settembre scorso riporta il logo del Comitato Pucciniano, ed è esattamente quella deliberata dallo stesso Comitato per 16.800 euro più Iva nella riunione del 4 settembre scorso. Di altre non c’è traccia, per cui non si capisce bene come per errore la pagina possa essere rimasta “agganciata” al vecchio codice e non al nuovo, con la pubblicità che era da fare semmai per il Festival Puccini di Torre del Lago.

Per altro dai primi di settembre gli spettacoli in Cartellone al Festival Puccini di Torre del Lago sono terminati e fino ad un altro anno non ne hanno da pubblicizzare. Ma anche a guardare indietro anziché avanti la versione di Alberto Veronesi non regge, perché il Festival Puccini di Torre del Lago per il suo cartellone estivo non fa mai e non ha mai fatto una pagina intera di pubblicità sulla Nazione, come quella che è stata fatta per gli Eventi del Comitato per questo e per tutti i precedenti eventi che ha organizzato in questi due anni, identica per formato a quella pubblicata per errore.

A dirla tutta c’è un link tra Comitato Pucciniano e Festival Puccini di Torre del Lago. Perché a proporla ai membri del Comitato era stato Franco Moretti, il direttore generale del Festival Puccini come piano promo pubblicitario e publiredazionale per i due Concerti poi rivelatisi un flop, forse anche per via della pubblicità poi uscita solo 20 giorni dopo l’evento stesso. Franco Moretti aveva però espressamente richiesto che la fattura della pubblicità fosse intestata e pagata dal Comitato Pucciniano e non al Festival Puccini di Torre del Lago. Ed il Presidente Alberto Veronesi ed il Tesoriere Luciano Fazzi avevano acconsentito a tale richiesta. Per cui è ulteriormente improbabile che, come afferma ora Veronesi, la pubblicità postuma fosse relativa al Festival Puccini di Torre del Lago e non al Comitato Pucciniano. Si attendono sviluppi.

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