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Cerno contro Scalfarotto a La7: “Renzi voleva andare a destra, non lo sapevi? Lo ha detto a tutti tranne che a te”. E sbotta con Pedullà (M5s)

Intemerata di Tommaso Cerno, ex parlamentare renziano e oggi direttore del Tempo, contro il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto e l’europarlamentare del M5s Gaetano Pedullà, già direttore del quotidiano online La Notizia. Nodo del dibattito nella trasmissione L’aria che tira (La7) è il campo largo, sul quale Scalfarotto auspica una “sintesi”, nonostante rifili stoccate sparse al M5s e al suo leader Giuseppe Conte.
Cerno osserva che il vero motivo di dissidio sta nel fatto che Renzi accetta l’accordo con Elly Schlein a capo dell’alleanza di centrosinistra, mentre Giuseppe Conte non si esprime. E aggiunge: “Renzi, quando ha capito che a destra non lo voleva, si è presentato al Pd dicendo che era disponibile a entrare in coalizione con Schlein candidata premier. Conte invece ha detto: ‘Facciamo il campo largo e poi vediamo’”.

Scalfarotto obietta: “Renzi voleva andare a destra? A me non l’ha mai detto. Quello che posso dire è che ci andava senza di me“.
“Evidentemente non l’ha detto solo a te, ma a tutti gli altri l’ha detto, fattene una ragione – replica Cerno – Del resto, lui ha solo 10 dita per mandare i messaggini. Quando ne avrà 20, scriverà anche a te”.
Scalfarotto tenta di rispondere, ma l’ex collega si fa prendere dalla foga dialettica e cita Isabella De Monte, ex europarlamentare del Pd, eletta deputata nel 2022 con Azione, poi passata a Italia Viva e nei giorni scorsi a Forza Italia: “Ma dai, adesso vogliamo dire che il percorso che sta facendo un pezzo dei centristi, che avete inventato voi, non era un iter che Renzi avrebbe fatto? Ha trovato un muro gigantesco, perché Meloni e Tajani non lo vogliono. E quindi è tornato di là“.

Prende quindi la parola Pedullà e le scintille con Cerno aumentano all’ennesima potenza. “Nessuno come il M5s ha dato il sangue per creare un campo progressista“, precisa il giornalista.
“Sì, ma con Conte a capo dell’alleanza”, ripete più volte Cerno, interrompendo l’europarlamentare che gli chiede di permettergli di dire ‘una cosa vera’.
La reazione del direttore del Tempo è furibonda: “Cosa vera? Ma perché, tutti gli altri dicono cazzate?”.
La polemica riesplode qualche secondo dopo quando Pedullà tenta di spiegare l’obiettivo del M5s: “Vogliamo creare una coalizione che, a differenza di quella delle destre che vince ma mal governa, portandoci nel baratro, possa creare una condizione di buon governo e di prospettiva per il nostro paese”.
“Ma questa è retorica, su”, insorge sbuffando Cerno.

Voi di destra non avete argomenti – ribatte Pedullà – Volete solo governare per le poltrone, l’unica cosa che sapete fare bene”.
E ancora una volta Cerno non la prende bene: “Da qui si capisce l’ideologia, il fatto che dicano solo quello che gli fa dire Conte e che tutto quello che dicano sono stupidaggini“.
“Ma come ti permetti?”, insorge Pedullà.
“Altro che ‘cose vere’ – continua Cerno – Sono fantasie. Questo qua viene a dare a me dei bollini. Pedullà, dietro hai Bruxelles, ma davanti hai il buio”.