Calcio

Inchiesta ultras, 700 birre a 2 euro l’una: le intimidazioni ai bar di San Siro per rivendere le bibite in curva a un prezzo maggiore

Un affare da 700 birre a 2 euro l’una: c’è anche questo nell’inchiesta sui capi ultras di Inter e Milan. Una estorsione di cui rispondono alcuni degli ultras arrestati lunedì, 30 settembre, nella maxi indagine della procura di Milano sul mondo ultras e sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle curve dello stadio San Siro. In particolare […]

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Un affare da 700 birre a 2 euro l’una: c’è anche questo nell’inchiesta sui capi ultras di Inter e Milan. Una estorsione di cui rispondono alcuni degli ultras arrestati lunedì, 30 settembre, nella maxi indagine della procura di Milano sul mondo ultras e sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle curve dello stadio San Siro. In particolare Luca Lucci, capo della Sud rossonera e quello della Nord, Andrea Beretta, rispondono anche per aver intimidito i bar presenti all’interno dello stadio e impedito la vendita delle bevande lamentando, a loro avviso, un “incongruo” aumento dei prezzi e provocando un danno patrimoniale che variava dai 12 ai 36mila euro a due società appaltatrici del servizio a San Siro. La richiesta per sbloccare la situazione era semplice: 700 birre per il tifo organizzato al prezzo complessivo di 1.500 euro per ogni partita (2,14 euro a birra in sostanza), da rivendere poi loro personalmente ai tifosi a 5 euro l’una. Quindi con un bel sovrapprezzo e un lauto guadagno per i capi della curva.

Luca Lucci: le accuse e i precedenti
Non solo nel mondo del calcio. Nell’indagine sulla curva del Milan sono ricostruiti anche i rapporti tra Lucci e Fedez, che svariavano dalla promozione di una bibita ideata al rapper a questioni legate alla potenziale gestione di un noto locale della movida milanese. Nell’inchiesta è accusato di essere il “promotore e organizzatore” dell’associazione a delinquere che “distribuisce i compensi derivanti dalle attività illecite” che gravitano attorno al Meazza, “istiga alle attività illecite” gli altri componenti, “mantiene i rapporti con il tifo organizzato di altre squadre” e “ratifica le attività illecite dei suoi sodali”. Nel suo passato, invece, ci sono già una condanna nel 2012 a 4 anni e 6 mesi di reclusione per aver causato la perdita di un occhio a un tifoso dell’Inter, poi suicidatosi, con un pugno, diversi altre misure legate a reati da stadio, un patteggiamento e una recente condanna a 6 anni e quattro mesi per traffico di droga.

Andrea Beretta: le accuse e i precedenti
Cresciuto all’ombra dello storico capo ultras dell’Inter Vittorio Boiocchi, ucciso nell’autunno di due anni fa sotto la propria abitazione, Andrea “Berro” Beretta ha 49 anni ed è ritenuto una sorta di “capo militare” della curva Nord. La sua consacrazione a leader della curva interista arriva in seguito all’omicidio di Boiocchi, avvenuto il 30 ottobre del 2022. L’uomo, che ha già ammesso di aver ucciso (per difendersi, a suo avviso) Antonio Bellocco, erede di una potente famiglia ‘ndranghetista, era stato condannato ad un anno di carcere – pena poi tramutata in multa – per aver aggredito un ambulante napoletano nel febbraio del 2022.