Mesi di attesa, poi la svolta. Proprio a pochi giorni dallo sciopero nazionale dei lavoratori del gruppo insieme a tutti gli operai della filiera dell’auto. L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, risponde alla richiesta del Parlamento – avanzata mesi fa – e l’11 ottobre si presenta in Commissione Attività Produttive per un’audizione sul momento drammatico che stanno vivendo gli stabilimenti italiani dell’ex Fiat. Ma se forze politiche come Azione esultano, rivendicando le pressioni degli scorsi giorni per convincere i vertici di Stellantis a riferire in Parlamento, arrivano lamentele dalla Fiom e da Alleanza Verdi e Sinistra per la scelta di non convocare anche i sindacati.
“Escludere i lavoratori italiani dall’ascolto del Parlamento è molto grave”, afferma Michele De Palma, segretario generale dei metalmeccanici Cgil. I metalmeccanici, sottolinea, “da tempo chiedono un confronto con le istituzioni, a partire da Palazzo Chigi per affrontare una situazione che si fa sempre più drammatica visto che anche oggi è stata comunicata ancora cassa integrazione da parte di Stellantis”. Per questo, ad avviso di De Palma, è “incredibile che il Parlamento italiano non senta il dovere di ascoltare i lavoratori dell’automotive che il 18 ottobre sciopereranno in tutta Italia e manifesteranno a Roma per rilanciare tutto il settore, compresa la componentistica”.
“La distanza – conclude – tra le istituzioni parlamentari e i lavoratori italiani sembra in queste ore incolmabile, spetta a chi ha responsabilità istituzionali riconoscere che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro”. Critiche arrivano anche da Alleanza Verdi e Sinistra: “A noi va bene l’audizione di Stellantis nell’arco di tutti i giorni dell’anno ma nella settimana in cui i lavoratori e le lavoratrici scendono in piazza per gridare la loro angoscia e la mancanza di prospettive di lavoro in un gruppo industriale che non vuole investire. Possibile che l’invito di venire in audizione non sia stato fatto prima di tutto a Fim Fiom e Uilm?”, rimarca Marco Grimaldi, vicepresidente del gruppo alla Camera. “Aver convocato l’audizione dell’ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente – aggiunge -Noi saremo in piazza con i lavoratori e chiediamo al presidente della commissione Gusmeroli di chiedere scusa ai sindacati per il grave errore”.