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Totti e le telefonate a De Rossi: “Io e Daniele non abbiamo mai parlato di Roma. Tra di noi create polemiche che non esistono”

La bandiera della Roma chiarisce i suoi rapporti con l'allenatore fresco di esonero

Sono state settimane di caos quelle vissute a Roma, sponda giallorossa. L’esonero di Daniele De Rossi, le dimissioni del ceo Lina Souloukou e, nel mezzo, l’arrivo sulla panchina di Ivan Juric. Scelte che hanno fatto discutere e creato polemiche e malumori tra i tifosi (tanto da disertare la Curva all’Olimpico in segno di protesta contro la società durante il match casalingo contro l’Udinese). Sulla questione relativa all’addio di De Rossi ha voluto far chiarezza Francesco Totti: “Dopo il suo esonero l’ho sentito come lo sentivo prima. Ma non perché dovevamo parlare di calcio: parliamo anche delle nostre vite private“, ha dichiarato a Sky Sport. “Hanno amplificato e parlato di problemi tra me e lui durante il suo percorso da allenatore e invece siamo due amici, due che si sentono spesso, perciò era la normalità. Hanno creato un caso dicendo che lui diceva delle cose interne a Trigoria… tutte chiacchiere. Parlavamo di tutt’altro, non di Roma”, ha concluso.

Il nuovo corso Juric e i fischi per Pellegrini e Cristante
“È partito con il piede giusto. Ha fatto due vittorie e un pareggio in tre partite, perciò…Sappiamo che Roma è una piazza particolare ed esigente, speriamo possa fare un buon percorso sia in campionato che in Europa”. Questo il commento della bandiera del club giallorosso sull’inizio sprint in campionato (un po’ meno in Europa League dopo il pareggio casalingo contro l’Athletic Bilbao) di Ivan Juric. Nel mirino della tifoseria due giocatori, quali Lorenzo Pellegrini e Bryan Cristante, ricoperti da copiosi fischi: “Quando le cose non vanno bene è così, perché Roma è una piazza particolare, difficile. Se non hai il carattere e le motivazioni giuste fai fatica“, ha dichiarato Totti. Questo il suo consiglio: “Stiamo parlando di due gradi giocatori che possono far bene e faranno bene alla Roma. Riconquistare la fiducia dei tifosi spetta solo a loro in campo, il resto è tutto secondario”.