Nato tra le nebbie della provincia pavese, Fabrizio Poggi è uno che ha saputo abbattere le barriere culturali e geografiche che lo separavano dai grandi maestri americani del blues, fino a essere riconosciuto come uno di loro. Questa straordinaria parabola di vita, fatta di lotte personali, trionfi e sconfitte, ma soprattutto di tenace fiducia nei propri sogni, è raccontata in Believe – Conversazioni con Fabrizio Poggi (Arcana), un libro che, proprio come la sua musica, tocca profondamente l’anima, invitando a non smettere mai di credere.
E non poteva che intitolarsi Believe la biografia di Fabrizio Poggi, dove “credere” diventa il filo conduttore di un viaggio profondo nel cuore e nell’anima di uno dei più grandi armonicisti blues italiani. Scritto da Serena Simula, giornalista e collaboratrice de La Provincia Pavese, il libro è molto più di una semplice biografia: è un dialogo intimo e sincero, che si snoda nel corso di un anno di conversazioni e intreccia la vita personale e artistica di Poggi. Il titolo stesso, Believe, racchiude il senso di una carriera e di una vita segnata dalla fede incrollabile nei propri sogni, nonostante le sfide e le difficoltà incontrate lungo il cammino.
Serena Simula racconta che il progetto è nato quasi per caso. L’incontro con Fabrizio Poggi è avvenuto grazie al suo lavoro di giornalista, e “dopo anni di interviste telefoniche e scambi di opinioni – spiega Serena – Fabrizio ha accennato scherzosamente alla possibilità di scrivere, un giorno, la sua autobiografia. Quel giorno è arrivato, e così è nato Believe”. Con l’avvicinarsi della fine della sua carriera, Poggi ha sentito il bisogno di mettere ordine nei propri ricordi e ha scelto proprio Serena per affidarle il compito di raccontare la sua storia.
Nel libro, il blues emerge come filo conduttore, ma non solo come genere musicale. Serena Simula confessa che, grazie a Poggi, è entrata in contatto con questa dimensione del blues, che va ben oltre le note e diventa una forma di espressione personale e collettiva. Tuttavia, sorprendentemente, nel libro si parla relativamente poco di musica, concentrandosi invece sulle esperienze di vita di Poggi. Questo rende Believe accessibile anche a chi non è appassionato di blues, poiché la storia dell’uomo dietro l’artista è al centro della narrazione. Ma Fabrizio Poggi non è solo l’artista profondo e riflessivo che ha vissuto momenti difficili. È anche una persona dotata di una straordinaria leggerezza e un entusiasmo contagioso. Serena racconta di come Poggi, “dietro i suoi occhialetti e la sua apparenza sobria, mostri un lato quasi infantile, fatto di un entusiasmo genuino per la musica e per la vita”. E questa dualità, tra profondità e leggerezza, tra sofferenza e gioia, è uno degli aspetti più affascinanti che emerge dal libro.
Believe non è solo una cronaca di successi e riconoscimenti, come la candidatura ai Grammy Awards nel 2018, quando Poggi sfidò i Rolling Stones nella categoria Best Traditional Blues Album, o il Premio Oscar Hohner Harmonicas. È anche un racconto di treni persi e di occasioni colte. Serena Simula e Fabrizio Poggi riflettono insieme sulle scelte fatte, sugli incontri fortuiti che hanno cambiato il corso della vita dell’artista, e sulle opportunità mancate. Uno degli episodi più commoventi narrati nel libro è la storia della bambina che, in partenza per l’Argentina, riceve un tozzo di pane dalla madre come ultimo gesto d’amore prima del lungo viaggio, un racconto che tocca profondamente il cuore di chi legge. Un altro tema centrale di Believe è la fede, non solo in senso religioso, ma come profonda fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, nella possibilità di realizzare i propri sogni, anche di fronte alle avversità.
La carriera di Poggi, costruita con tenacia passo dopo passo, è la dimostrazione concreta di come la determinazione e il credere fermamente nelle proprie aspirazioni possano trasformare un sogno in realtà, portando a risultati straordinari.