Per i primi accertamenti medici è morta in ospedale per un aneurisma, ma la procura vuole fare piena luce sul decesso di Carmela Girasole, maestra bresciana di 45 anni, che era arrivata all’Ospedale Civile di Brescia in gravissime condizioni. I pm hanno disposto così l’autopsia, che è stata eseguita martedì, per accertare che la sua morte non sia collegata ad un evento traumatico o episodi di violenza.

Al momento è indagato a piede libero il fidanzato della donna, un 26enne di origini tunisine. L’uomo – irregolare sul territorio italiano e con precedenti per spaccio – risulta, al momento, irreperibile. L’accusa è quella di omicidio preterintenzionale. Un’iscrizione nel registro degli indagati, è stato spiegato, fatta come “atto dovuto” proprio alla luce dell’autopsia che dovrà chiarire le cause del decesso.

Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, la vittima e il giovane – che convivevano – negli ultimi mesi avrebbero vissuto una relazione scandita da alcol e droga. E la donna, in alcuni casi, avrebbe anche subito aggressioni fisiche senza però mai denunciare. Una collega della 45enne ha detto agli inquirenti che la donna, già prima di conoscere il fidanzato, soffriva di una forte emicrania e che per questo si è recata più volte al pronto soccorso. Carmela Girasole era diventata insegnante di ruolo un anno fa, ma da settembre, dall’inizio dell’anno scolastico, non si è mai presentata a scuola.

Ad attendere l’esito dell’autopsia anche i genitori della donna che vivono in provincia di Matera e che nell’arco di pochi mesi hanno visto morire anche la seconda figlia. Prima di Carmela era infatti deceduta per malattia una delle sorelle più grandi.

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