Cronaca

Manifestazione pro Palestina del 5 ottobre a Roma, confermato il divieto della Questura: il Tar ha respinto il ricorso

Nessuna sospensione cautelare urgente del divieto espresso dalla Questura di Roma alla manifestazione organizzata per il 5 ottobre dall’Unione democratica arabo palestinese (Udap). La decisione è contenuta in un decreto cautelare monocratico del presidente della prima sezione ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio; fissata il prossimo 29 ottobre l’udienza in camera di consiglio […]

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Nessuna sospensione cautelare urgente del divieto espresso dalla Questura di Roma alla manifestazione organizzata per il 5 ottobre dall’Unione democratica arabo palestinese (Udap). La decisione è contenuta in un decreto cautelare monocratico del presidente della prima sezione ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio; fissata il prossimo 29 ottobre l’udienza in camera di consiglio per la discussione collegiale del ricorso proposto.

Il Tar, premettendo che la tempistica (il ricorso è stato depositato oggi) “rende estremamente difficoltoso l’attuale espletamento di una fase istruttoria propedeutica alla valutazione della fondatezza della domanda di misure cautelari monocratiche che deve, pertanto, essere scrutinata alla luce della documentazione di parte ricorrente, l’unica presente in atti”, ha ritenuto che “l’istanza di misure cautelari monocratiche non è meritevole di accoglimento”.

In sostanza secondo il giudice l’esistenza di conflittualità che possano determinare “un pericolo per l’ordine pubblico risulta, allo stato, confermata dagli stessi articoli di giornale prodotti dai ricorrenti e, in particolare, dai commenti ivi riportati in riferimento alla manifestazione e alla data prescelta per l’evento”, porta a ritenere che, nel contemperamento tra i vari interessi, individuali e pubblici, coinvolti, non sia “manifestatamente irragionevole la valutazione operata dall’autorità amministrativa”.

Alla fine “l’esame delle contestazioni concernenti le prescrizioni che il provvedimento impugnato detta per le manifestazioni future esula dalla valutazione cautelare monocratica, mancando, a tal fine, il presupposto dell’’estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consigliò”, richiesto dal Codice per la concessione delle misure cautelari monocratiche; per questi motivi “deve essere respinta l’istanza di misure cautelari provvisorie monocratiche, presentata dai ricorrenti, e deve essere fissata, per la trattazione collegiale della domanda cautelare, la camera di consiglio” del 29 ottobre prossimo.