Secondo quanto riporta il settimanale tedesco Die Zeit, il cancelliere Olaf Scholz sta cercando di ristabilire una linea di comunicazione con il presidente russo Vladimir Putin al fine di riprendere una interlocuzione interrottasi nel dicembre 2022. Un’iniziativa presa in maniera autonoma, senza che gli altri leader europei siano stati né coinvolti, né avvisati. Quest’anno la Germania, il paese europeo che sinora ha fornito più sostegno finanziario all’Ucraina, ha annunciato che nel 2025 gli stanziamenti per Kiev verranno dimezzati. Berlino ha anche chiesto, in passato, che Mosca partecipasse agli incontri in Svizzera per discutere di possibili piani di pace.
Principalmente a causa della necessità di fare quadrare i conti in una fasi di “quasi recessione”. Secondo alcuni osservatori però, la vicenda del gasdotto Nord Stream, alla fine risultato essere stato sabotato dall’Ucraina, ha contribuito a raffreddare l’atteggiamento verso Kiev. La Germania è probabilmente il paese europeo che più sta risentendo economicamente delle ricadute della guerra. Soprattutto sono venuti meno i flussi di gas russo a basso costo, su cui il paese aveva costruito parte della sua competitività sui mercati internazionali.
Nel paese cresce il malcontento e avanzano le forze di estrema destra, protagoniste delle ultime tornate elettorali. Sono forze politiche contrarie al sostegno all’Ucraina. Al contrario, la popolarità del governo, e di Scholz, è in discesa, a meno di un anno dalle elezioni nazionali. Lo stesso partito del cancelliere, la Spd, è tiepida sul sostegno all’Ucraina, soprattutto nell’ottica di un conflitto per cui non si vedono vie d’uscita. Il combinato effetto di questi fattori fa sì che cresca l’impegno del cancelliere nel tentare di porre fine al conflitto. Nel frattempo Mosca ha annunciato un aumento del 25% degli stanziamenti bellici nel 2025 e il reclutamento di altri 133mila giovani russi, di età compresa tra 18 e 30 anni.