Era nell’aria da qualche settimana ed è successo. Una nuova valanga giudiziaria ha travolto Puff Daddy, al momento in carcere in attesa di processo per accuse di traffico sessuale. Il produttore è accusato di molestie sessuali da 120 persone, afferma l’avvocato di Houston Tony Buzbee, e entro il prossimo mese le cause saranno depositate nei tribunali di New York e Los Angeles. Si tratterebbero di 60 uomini e 60 donne e tra questi 25 erano minorenni al momento della presunta molestia. Una vittima ha affermato di avere 9 anni quando è stato abusato.
Le accuse coprono un periodo che va dal 1991 a quest’anno. Buzbee ha rivelato che più di 3.280 persone hanno contattato il suo studio e hanno dichiarato di essere stati vittime di Puff Daddy e che dopo aver esaminato le accuse, il suo studio ha deciso di rappresentare 120 persone. Altri casi sono ancora in fase di revisione. Ha detto che alcuni dei suoi clienti hanno parlato con l’FBI.
Gli accusatori provengono da più di 25 stati, con la maggioranza provenienti dalla California, New York, Georgia e Florida. Gli abusi che vengono denunciati hanno avuto luogo principalmente a feste tenutesi a New York, California e Florida dove alle presunte vittime sono stati offerti drink con aggiunta di droghe.
“Questo tipo di violenze sessuali, abusi sessuali, sfruttamenti sessuali non dovrebbero mai accadere negli Stati Uniti o altrove. – ha affermato alla stampa l’avvocato Buzbee – Non si sarebbe mai dovuto permettere che ciò accadesse per così tanto tempo. Questa condotta ha creato una massa di individui feriti, spaventati e segnati“.
Dopo l’annuncio delle nuove accuse, l’avvocato del magnate dell’hip-hop, Erica Wolff, ha affermato che “non può affrontare ogni accusa infondata in quello che è diventato un circo mediatico sconsiderato. Detto questo, il signor Combs nega con enfasi e categoricamente come falsa e diffamatoria qualsiasi affermazione secondo cui abbia abusato sessualmente di chiunque, compresi i minori. Non vede l’ora di provare la sua innocenza e di scagionarsi in tribunale, dove la verità sarà stabilita in base alle prove, non alle speculazioni”.