Calcio

La commissione Antimafia acquisisce gli atti dell’inchiesta sulle curve di Inter e Milan

La commissione Antimafia acquisirà gli atti dell’inchiesta di Milano che riguarda presunti affari illeciti, violenze e un patto tra gli ultras di Inter e Milan. La richiesta degli atti è stata già avanzata e a breve quindi la documentazione richiesta potrebbe giungere ai parlamentari. Nei prossimi giorni saranno valutate anche eventuali audizioni di persone che […]

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La commissione Antimafia acquisirà gli atti dell’inchiesta di Milano che riguarda presunti affari illeciti, violenze e un patto tra gli ultras di Inter e Milan. La richiesta degli atti è stata già avanzata e a breve quindi la documentazione richiesta potrebbe giungere ai parlamentari. Nei prossimi giorni saranno valutate anche eventuali audizioni di persone che hanno avuto un ruolo nell’indagine o di dirigenti delle stesse società.

Quella parlamentare non sarà la prima commissione Antimafia a occuparsi del caso. Negli scorsi mesi, la commissione del Comune di Milano aveva infatti convocato e audito i dirigenti nerazzurri, come riportato all’epoca da Il Fatto Quotidiano. A domanda sulla presenza mafiosa in curva l’avvocato Adriano Raffaelli, presidente dell’Organo di vigilanza dell’Fc Internazionale, aveva chiaramente detto: “Il fatto che la curva possa essere infiltrata è qualcosa su cui stiamo molto concentrati. E fra l’altro, sulla quale richiamiamo l’attenzione anche dei nostri calciatori”. E ancora: “L’articolo del codice di giustizia sportiva che riguarda i rapporti con la curva ha come rubrica la prevenzione dei fatti violenti. Beh, questo è un articolo che dice come bisogna comportarsi, e la prima cosa che dice è: signori non dovete contribuire in alcun modo ai gruppi ultrà. Questa è una regola che viene seguita in maniera molto diligente e che viene inculcata anche ai nostri calciatori”.

Mentre Gianluca Cameruccio chiamato direttamente dall’ad Giuseppe Marotta a gestire la sicurezza per la società aveva spiegato: “La mia presenza mostra l’impegno che la società mette nei confronti dei problemi della gestione degli eventuali problemi di criminalità organizzata”. Si era parlato anche dei biglietti della finale di Champions: “Una cosa che può essere di interesse è che tutti i biglietti che sono arrivati alla curva, sono stati dati a nomi e cognomi di determinate persone, questi nomi, cognomi dei personaggi della curva che prendevano il biglietto sono stati segnalati alla Digos immediatamente”, aveva detto. E ancora: “Alla curva arrivano alla fine circa mille biglietti (…). Una percentuale del 6% molto bassa rispetto a quella che è la frequentazione della curva”. In realtà furono 1.500, come ha rivelato l’inchiesta, e dopo forti pressioni da parte di leader della curva. Sul tavolo, in audizione, finì anche la questione dei parcheggi, altro filone dell’inchiesta.

Ora, negli atti dell’indagine, si legge che – secondo i pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra – la Commissione antimafia del Comune di Milano finì per sottovalutare la questione perché lo fu “indotta in errore” dai dirigenti nerazzurri. I resoconti dei due dirigenti, secondo gli inquirenti, dimostrano “la totale sottovalutazione del fenomeno e il completo scollamento dalla realtà dello stadio, non senza considerare alcune omissioni in mala fede”. Per i pubblici ministeri, inoltre, “pare emergere una situazione paradossale”, con la commissione che “elogia Kiss&Fly srl, che ha corrotto un proprio componente (Manfredi Palmeri) per l’assegnazione di parcheggi”. Il presidente della Commissione scriverà tuttavia in una mail che l’audizione ha “mostrato l’azione positiva dell’Inter”.