La Procura di Foggia indaga sulla morte di Lucia Salcone, 47enne, il cui cadavere è stato trovato carbonizzato tra le lamiere dell’auto sulla provinciale tra San Severo e Castelnuovo della Daunia. A bordo con lei anche il marito Ciro Caliendo, noto imprenditore vitivinicolo della zona che, stando alle prime ricostruzioni, ha parlato di un incidente stradale avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 settembre: secondo la sua versione, il veicolo è finito fuori strada, si è schiantata contro un albero e ha preso fuoco. L’uomo presenta gravi ustioni su mani e braccia: agli inquirenti ha detto di aver tentato di soccorrere la moglie, ma di non aver fatto in tempo a metterla in salvo.

Proprio la ricostruzione di Caliendo, come riferito dal Corriere della Sera, non convince gli inquirenti: alcune incongruenze nel racconto dello svolgersi dei fatti, hanno spinto a indagare per capire se l’incidente sia stato messo in scena successivamente e se la donna fosse già morta al momento dello schianto.

Il 2 ottobre l’imprenditore ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio volontario: un atto dovuto, fanno sapere dalla Procura, per permettere all’indagato di nominare un consulente di parte durante l’autopsia, prevista per il 4 ottobre. Caliendo risulta ora indagato a piede libero con una imputazione provvisoria. “Voglio solo la verità su mia figlia”, ha detto la madre di Lucia Salcone all’avvocato Michele Calvano, come riportato dal Corriere della sera.

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