“Quello che sta facendo Jannik Sinner è incredibile e ieri – nella finale di Pechino persa contro Carlos Alcaraz – ha dimostrato ancora una volta. Io, come credo tutti gli italiani, cerchiamo di prenderne ispirazione“. Matteo Berrettini indica la via. Lasciato alle spalle l’infortunio all’addome, nel giorno dell’esordio vincente nel Masters 1000 di Shanghai – in cui l’italiano ha battuto in due set (7-6;7-6) l’australiano Christopher O’Connell – il 28enne romano si spinto oltre gli infortuni. Soprattutto, grazie a una fonte d’ispirazione: “Avere un così folto numero di giocatori italiani di successo sul circuito mi ha aiutato a ritrovare le energie”. Sinner compreso.

Berrettini-Sinner: rispetto e amicizia
“Avevo visto qualcosa di diverso nei suoi occhi, forse meno gioia del solito. Quando è uscito tutto ho capito cosa stesse bollendo in pentola. È impressionante come abbia gestito tutto, ha fatto risultati grandissimi nonostante la situazione. Penso siano stati mesi difficili per lui”. Queste erano state le parole di Matteo Berrettini, in riferimento alla positività di Jannik Sinner al Clostebol. Dichiarazioni che Sinner aveva apprezzato: “Ringrazio Berrettini, un onore le sue parole. Ora ho capito chi è mio amico e chi no”. Un rapporto di amicizia che negli ultimi mesi si è consolidato sempre di più, dentro ma soprattutto fuori dal campo. Come accaduto durante la Coppa Davis quando, da spettatore, Sinner aveva dato consigli preziosi al romano per poter vincere la partita contro Botic van de Zandschulp. “Questo è Jannik Sinner: è molto bravo a gestire, a non far vedere le emozioni in campo ma quando è in compagnia si lascia andare, si diverte“. E così è: con Berrettini e tutto il team italiano.

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