Terremoto a Repubblica. Da lunedì il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari avrà un nuovo direttore: Mario Orfeo prenderà il posto di Maurizio Molinari. Ma a cambiare sarà anche il presidente di Gedi: John Elkann lascia la poltrona più alta della società editoriale. Al suo posto il fidato Maurizio Scanavino, attuale amministratore delegato, che sarà a sua volta sostituito da Gabriele Comuzzi, il suo attuale vice.

La notizia è stata anticipata da Dagospia e ha praticamente costretto il comitato di redazione a correre ai ripari nella chat dei giornalisti “Cari, siamo in riunione con il Cdr – si legge nel testo del messaggio, inviato in chat a tutti i colleghi – Visto che Dagospia ha già dato la notizia: Elkann lascia la presidenza di Gedi che viene assunta da Scanavino, amministratore delegato diventa Gabriele Comuzzi (ex vice di Scanavino), da lunedì Molinari lascia la direzione di Repubblica e la direzione editoriale del gruppo Gedi e al suo posto come direttore di Repubblica arriva Mario Orfeo. Molinari diventa editorialista e collaboratore di Repubblica“.

L’ex direttore, dunque, continuerà a scrivere sulle colonne del quotidiano, probabilmente dagli Stati Uniti. Paga, probabilmente, il fatto di non aver saputo evitare i due giorni di sciopero proclamati dai giornalisti per protestare contro la gestione dell’Italian Tech Week di Torino, l’evento gestito direttamente da Exor. Il cdr ha parlato di “gravi ingerenze nell’attività giornalistica” da parte “dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenute in occasione dell’evento Italian Tech Week”. Già nell’aprile scorso Molinari era stato sfiduciato dalla redazione dopo aver deciso di mandare al macero centomila copie dell’inserto economico del giornale Affari&Finanza, a causa di un articolo che sarebbe stato sgradito a Stellantis, cioè la principale società di cui è azionista l’editore.

A proposito di Elkann, va capito se il suo addio alla presidenza possa essere il preludio di un disimpegno nella società editoriale. Impossibile saperlo al momento, anche se vari rumors continuano a ipotizzare la cessione del gruppo. Di sicuro c’è solo che da lunedì a Largo Fochetti avranno un nuovo direttore, il sesto in 48 anni di storia, il quarto negli ultimi otto. Quello di Orfeo a Repubblica è un ritorno: ha lavorato al quotidiano tra il 1990 e il 2002, arrivando a ricoprire l’incarico di capo redattore centrale. Napoletano, 58 anni, in seguito ha diretto Il Mattino, Il Messaggero, il Tg1 ed è stato direttore generale della Rai ai tempi di Matteo Renzi. Il suo ritorno a Repubblica apre la successione al vertice del Tg3, telegiornale che dirigeva dal 2020.

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