L'annunciatrice fu la prima italiana a comparire a colori in televisione nel 1977
“La gente in televisione ha nostalgia della buona educazione e delle buone maniere: un tempo l’educazione era un sentimento diffuso per tutte le categorie di persone, non c’era tanta differenza tra la famiglia popolare e quella borghese, l’educazione era la stessa”. A dirlo è Rosanna Vaudetti, per tutti “Signorina Buonasera”, classe 1937, che ad Adnkronos, ha commentato con lucidità le analogie e le differenze tra la sua televisione, quella degli anni Sessanta, e quella di oggi, contraddistinta, a suo dire, dalla mancanza di educazione.
Quello dell’annunciatrice è stato il primo volto apparso sul Secondo Programma (la Rai 2 di oggi), ma anche la primissima persona andata in onda sulla televisione a colori in Italia. Oggi, quasi cinquant’anni dopo quei momenti, “la tv è cambiata, siamo cambiati noi, sono cambiati i tempi, tutto si evolve – spiega Rosanna -. Prima era materna, nel vero senso della parola. La figura dell’annunciatrice è nata proprio con questo scopo, una figura educativa che sceglieva i programmi ogni sera per il pubblico, il lunedì il film, il sabato lo show, la domenica lo sport. Era come una mamma che istruiva, tenendo aggiornati”. Nonostante l’enorme differenza tra una tv “più casalinga”, anche oggi ama farne parte: “fino all’anno scorso avevo una rubrica con Maria Giovanna Elmi nel programma di Pierluigi Diaco. Sono cresciuta e invecchiata lì dentro”, spiega Vaudetti, sorridendo.
Ma l’annunciatrice non ha dubbi quando le chiedono quale sia stato il momento più magico nei suoi anni in tv: “Nel 1977 ebbi la fortuna di essere scelta per inaugurare la nuova era, in cui si è passati dal sogno irreale del bianco e nero al colore. I campi di neve, i prati verdi, i cieli azzurri. Non c’era più quel divismo, ognuno sentiva di poter far parte di quella grande scatola che era la tv. Poi si è arrivati ai reality e al fatto che non solo i professionisti ma anche persone qualsiasi potessero diventare protagonisti”, racconta Rosanna.
Nonostante le dovute differenze, Vaudetti ammette comunque i pro e i contro delle diverse generazioni di televisione: “Prima la tv era impostata come uno spettacolo teatrale, si facevano le prove, oggi è tutto più accelerato, c’è più improvvisazione. Però a differenza di prima la scelta è vastissima“. E sulle sue eredi di oggi, il plauso è obbligatorio: “le conduttrici sono tutte molto brave e preparate, disinvolte, c’è una classe di lavoratrici bravissime e non può che farmi piacere come donna”, conclude Vaudetti.