Salute

Dengue, oli essenziali di lavanda e menta contro le zanzare? L’esperto: “Usare solo repellenti certificati”. Ecco come prevenire il contagio”

L'allarme è scattato dopo che a Fano, nelle Marche, è stato registrato un focolaio di Dengue, con oltre 100 casi accertati in poche ore. Al Fqttoquotidiano.it parla il prof. Paolo Bonfanti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza

In questi giorni fa molto parlare di sé l’epidemia di dengue a Fano e, forse anche di più, il kit antizanzare distribuito nelle farmacie, bollato come inutile da virologi del calibro di Burioni e Bassetti. Ma come fare davvero prevenzione contro la Dengue? Nella città marchigiana famosa per il carnevale, e oggi per il focolaio di Dengue, i contagi sono ormai oltre 100, e un’altra decina di casi è in corso di valutazione. Regione Marche e Istituto superiore di sanità ritengono la situazione sotto controllo, dopo un’ampia campagna di disinfestazione e la disposizione di trappole per le zanzare, che vengono catturate ed esaminate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche per valutare la presenza del virus. Ma la situazione, per quanto certo preoccupante per chi si trova in zona, potrebbe essere meno drammatica di quanto appaia.

Solo dalla zanzara all’uomo
“La dengue è una malattia con circolo di trasmissione zanzara-uomo: è questo un dato importante da considerare”, esordisce il prof. Paolo Bonfanti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza e docente all’università Milano Bicocca. Lo dimostra il confronto con un altro virus trasmesso dalle zanzare, anch’esso favorito dal cambiamento climatico e dal rialzo delle temperature. “In questi anni in Italia è arrivato anche il virus West Nile, che può causare anche quadri di encefalite molto gravi. Ormai è endemico perché in questo caso la trasmissione avviene in quanto il serbatoio del virus sono altri animali, come il cavallo e gli uccelli selvatici”. Ma la dengue passa solo dalla zanzara infetta all’uomo. “Non diventerà mai endemica da noi perché manca un terzo elemento e l’insetto vettore, la zanzara, non è presente tutto l’anno. Inoltre il virus della Dengue, diversamente da quello West Nile, non è presente in Italia ma si trova solo nei paesi tropicali e subtropicali. L’epidemia di Fano è di origine autoctona, ma si autolimiterà insieme alla sparizione dell’insetto vettore, con l’arrivo del freddo a fine novembre”.

E anche noi in quanto cittadini possiamo agire, come invita pure la campagna di sensibilizzazione avviata dal Comune di Fano. “La riduzione della malattia della dengue si basa sul controllo delle zanzare. In questo senso, ogni membro della comunità ha un ruolo importante. La prevenzione e il controllo della dengue dipendono da misure di controllo efficaci”, avverte l’OMS.

Repellenti anticontagio
“Per evitare il contagio è necessario prevenire la puntura degli insetti vettori. Azzerare del tutto il rischio è impossibile, anche perché la tigre punge pure durante l’orario diurno. Il concetto è usare repellenti e proteggere la casa con zanzariere”., raccomanda l’infettivologo. Ma quali repellenti? Quelli dei kit distribuiti nelle farmacie comunali di Fano sono al centro delle polemiche per la presenza di oli essenziali come lavanda, eucalipto, lemon grass e menta. Possono funzionare? Secondo il prof. Bonfanti, occorre distinguere tra gli interventi ufficiali delle autorità sanitarie e interventi marginali locali. “Alcune sostanze naturali vengono utilizzate contro le zanzare, ma il loro impiego non è standardizzato, in mancanza di studi e test efficaci. Vanno utilizzati solo repellenti di cui è dimostrata l’efficacia contro le zanzare, cioè a base di sostanze chimiche”. Il repellente deve riportare le diciture “prodotto biocid” o “PMC/Presidio medico chirurgico” e il nome di un principio attivo (per es DEET, consigliato da vari enti sanitari). Ma appunto non si sa quale sia il principio attivo del repellente fanese.

Evitare la diffusione
Prima ancora, è importante creare un ambiente sfavorevole alle zanzare, come suggeriscono le regole proposte tra gli altri dall’Unicef:

Pulizia. La casa va mantenuta pulita; niente scarichi intasati, secchi del mocio dimenticati in ripostiglio, sottovasi con un deposito di acqua o scarichi del water scoperti. Fuori casa bisogna fare attenzione a qualsiasi oggetto capace di mantenere anche solo un velo di acqua: sacchetti di plastica, sottovasi, bottiglie, copertoni, gusci di cocco…

No ai depositi di acqua. I contenitori vanno svuotati con regolarità e spazzolati per rimuovere eventuali larve, quindi riparati con coperchi a tenuta stagna o reti a trama fitta, per evitare che le zanzare possano deporre uova nell’acqua.

Sensibilizzare. L’Unicef raccomanda di incoraggiare i vicini ad adottare simili provvedimenti antizanzare.

“Quando si manifestano casi autoctoni come quello di Fano è importante un intervento della sanità pubblica con un’immediata bonifica. Le persone colpite devono restare in quarantena per non portare il virus altrove – le zanzare hanno una mobilità limitata, si spostano solo di qualche centinaio di metri – e l’area intorno alla casa colpita va disinfestata”. Ma meglio ancora è sensibilizzare a monte l’opinione pubblica. “Questi episodi non sono più un’eccezione, e il rischio di trasmissione è più lungo perché, con il cambiamento climatico, la zanzara non sparisce a ottobre ma a fine novembre. Quindi è importante che i medici di medicina generale e i media informino le persone sui comportamenti opportuni. Quando un viaggiatore si reca in un paese tropicale o subtropicale e al rientro, entro una decina di giorni, manifesta un quadro febbrile, è indispensabile che si sottoponga a un test per una precoce identificazione dei casi. Così è possibile intervenire precocemente per eliminare l’insetto vettore”, raccomanda il prof. Bonfanti.

E il vaccino?
“Serve dove la dengue è endemica (paesi tropicali e subtropicali) e per i viaggiatori che vi soggiornano per più di tre settimane. Nel caso di Fano – 100 casi su 60.000 abitanti – non serve una campagna di vaccinazione di massa. Il vaccino si può però suggerire a chi è stato contagiato”, osserva l’esperto. Infatti esistono quattro sottotipi di virus; chi è stato contagiato da uno di questi diventa immune e quindi protetto da questo sottotipo ma non dagli altri, e in caso di nuovo contagio causato da un diverso sottotipo può contrarre una forma più grave. E chiudiamo su una nota positiva. “A Fano è stata fatta molta disinfestazione, e le ultime zanzare controllate non hanno il virus, la curva di casi dovrebbe iniziare a scendere”, conclude il prof. Bonfanti.