Il geniale social media manager di Taffo, Riccardo Pirrone, ne è sicuro: “Qualcuno mi sta facendo la guerra perché da quando ho fondato l’associazione (dei social media manager, ndr) sto sulle scatole a molti. All’inizio non valeva nulla, poi anche grazie a me e alla mia notorietà è cresciuta”. Negli ultimi giorni il nome di Pirrone è approdato su 4 tavoli istituzionali: quello del ministero dell’Istruzione, delle Imprese e Made in Italy, ma anche dei garanti della Concorrenza e della Privacy. Le questioni sono diverse, andiamo con ordine.
Il ministero dell’Istruzione ha “oscurato”, solo per qualche giorno, il corso per social media manager di Pirrone – targato Kiracademy in collaborazone con Idcert – dalla piattaforma Sofia, cioè l’elenco delle iniziative per i docenti riconosciute dal dicastero. Ieri il corso è tornato in chiaro e Pirrone ci tiene a mettere le cose in chiaro: “Non sapevo dell’oscuramento, Idcert ha curato l’accreditamento al ministero dell’Istruzione, io seguo solo la parte didattica e per il resto mi fido di loro, in Italia sono i migliori. In ogni caso stiamo risolvendo”.
Il ministero dell’Istruzione aveva notato “incongruenze” nella presentazione online del corso di Pirrone: ad esempio, rimproverava disinvoltura nell’uso dell’aggettivo “certificato”, riferito al corso e abbinato al logo, con il rischio di alimentare il malinteso per l’utente. Ovvero: il ministero non rilascerà direttamente certificazioni agli iscritti. Per prudenza, Viale Trastevere ha chiesto di procedere alla rimozione di alcuni contenuti pubblicati online e sono in corso delle interlocuzioni. Pirrone è ottimista: “Con il ministero stiamo risolvendo ogni aspetto, ne è un indizio che il corso è tornato in chiaro sulla piattaforma Sofia”.
Non è l’unica grana con viale Trastevere. Pirrone ha promosso il suo corso sui social con locandine timbrate dal ministero dell’Istruzione. Volente o nolente, il messaggio è che l’istituzione caldeggia l’iniziativa. Eppure il dicastero nega il patrocinio. Pirrone lancia ancora la palla nel campo di Idcert: “Ho usato i loghi con la loro autorizzazione, ribadisco: io curo la didattica, Idcert accreditamenti e certificazioni”.
Anche sul sito dell’Associazione nazionale dei social media manager (Ansmm) campeggia uno stemma ministeriale: stavolta delle Imprese e del Made in Italy. Una “irregolarità”, in punta di diritto. La testata online you-ng.it, diretta da Germano Milite, ha riportato tutti i dubbi del dicastero guidato da Adolfo Urso. “E questa sarebbe una notizia? – commenta Pirrone – Il logo è a fondo pagina, molto piccolo, perché l’associazione è accreditata al Ministero delle Imprese. Del resto, nessuno ci ha intimato ufficialmente di rimuovere il logo dal sito dell’associazione”.
Oltre ai grattacapi sui tavoli ministeriali, contro Pirrone giacciono due esposti: uno al Garante della Concorrenza e l’altro al Garante della Privacy, per violazioni del Codice del Consumo con l’uso di pratiche commerciali ingannevoli e aggressive. Entrambi i documenti sono firmati da componenti dell’Associazione nazionale dei social media manager. Al presidente Pirrone contestano dati inesatti sul numero degli iscritti, assenza di verifiche sui corsi di formazione, sconti fasulli per chi vuole aderire. Ma anche l’uso dell’associazione per promuovere i suoi corsi di formazione Kirakademy, a scapito di quelli altrui. Il social media manager di Taffo è certo di aver rispettato ogni regola e rispedisce al mittente le contestazioni riguardo l’associazione. Ribadisce: “Qualcuno mi vuole screditare, mi difendo anche con le vie legali”.
Nella galassia social e comunicazione, le locandine di Pirrone per promuovere i corsi Kiracademy hanno suscitato perplessità e un filo di indignazione. Una, in particolare, ha fatto alzare il sopracciglio a Carlo Nardello, docente di Digital marketing all’Università La Sapienza di Roma, con un curriculum notevole: direttore marketing alla Walt Disney tra il 1995 e il 2000; dirigente Rai dal 2000 al 2016; dal 2019 in Tim come Chief strategy officer. Sulla locandina “dello scandalo” campeggia la scritta: “Non comprate altri corsi per social media manager”. Sotto, in basso, il logo del ministero dell’Istruzione. Un nuovo stile di comunicazione nel mercato della formazione, secondo il prof Nardello, tanto da annunciare su Linkedin un caso di studio per i suoi studenti. Secondo il docente, per la prima volta si usa una pubblicità comparativa (del tipo “non comprare quel prodotto…”) per un corso di formazione, per giunta con un marchio istituzionale. “C’è un altro aspetto interessante – dice Nardello – sul piano deontologico: Pirrone presiede un’associazione professionale con un codice etico, dunque con curiosità e con lo spirito critico del prof mi chiedo se ritiene coerente una pubblicità di quel tipo, per promuovere dei corsi scoraggiando l’iscrizione a quelli altrui”. Riccardo Pirrone risponde volentieri: “Chiaramente è un iperbole, quella di non comprare altri corsi. Il mio stile è sempre stato in equilibrio tra ironia e istituzionalità, ma accetto queste critiche. Rifiuto invece l’accusa di scorrettezze nella gestione dell’associazione: qualcuno mi fa la guerra”.