Karim Bouamrane e Raphaël Glucksmann. Il primo, 51 anni, di origini marocchine, è il sindaco socialista di Saint-Ouen, un comune della banlieue popolare di Parigi. Il suo volto è noto da poco. Ad aprile era finito sulla copertina del New York Times per il suo impegno durante le Olimpiadi dell’estate scorsa, che hanno coinvolto tutta la periferia nord della capitale. Ieri, nello stadio della sua città, Bouamrane ha lanciato il suo nuovo movimento “La France humaine et forte” davanti ad alcune migliaia di persone. C’erano anche tutti i maggiori esponenti del Ps, tra cui Olivier Faure, il segretario generale del partito, e François Hollande, l’ex presidente tornato di recente in Assemblea come deputato. Il secondo, 44 anni, volto già molto noto, è europarlamentare e ha già un suo movimento, Place Publique, che è riuscito a rilanciare il Partito socialista arrivando terzo alle Europee di giugno, con il 13,7% dei voti, prima forza di sinistra. In pochi mesi Place Publique è passato da 1.500 a 11.000 iscritti. Anche Glucksmann era a Saint-Ouen ieri e questo fine settimana organizza a La Réole, poco lontano da Bordeaux, una serie di incontri e tavole rotonde per “preparare il futuro”.

Parafrasando Le Monde, Karim Bouamrane e Raphaël Glucksman sono oggi i due volti “della social-democrazia che sta rinascendo” e che vuole “costruire un’alternativa” alla destra e estrema-destra dopo la “vittoria scippata” alle ultime Legislative anticipate di luglio: la sinistra unita nel Nuovo Fronte Popolare (NFP), malgrado i divari interni, è arrivata in testa allo scrutinio, ma oggi a Parigi governa il centro-destra, con un premier gollista, Michel Barnier, che aspira alla fiducia del Rassemblement national (RN) di Marine Le Pen per poter sopravvivere, e che si prepara, proprio in questi giorni, a varare una manovra da 60 miliardi di euro, con tagli a sanità e welfare, per sanare il disavanzo pubblico. , Per riuscirci dovrà riconquistare gli elettori delle classi popolari e del mondo rurale che ormai votano gli estremi. L’obiettivo è chiaro: le presidenziali del 2027 e Karim Bouamrane e Raphaël Glucksmann sono già potenzialmente candidati.

Nel ritratto che gli dedica Le Monde, Bouamrane, entrato in politica come militante del Partito comunista francese prima di passare al Ps, vuole diventare “il porta bandiera dell’élite popolare”. Alcune settimane fa il suo nome era stato fatto per la poltrona di primo ministro a Matignon, prima che l’ipotesi di un governo di sinistra venisse spazzata via da Emmanuel Macron. Alcuni già lo chiamano “l’Obama della Senna”. Bouamrane ieri ha detto di “incarnare una sinistra del reale” che “rifiuta la demagogia e il populismo”. Ha preso quindi chiaramente le distanze da La France Insoumise (LFI), l’ala della sinistra più radicale di Jean-Luc Mélenchon, di cui ha criticato il “metodo della rottura sterile” durante la recente crisi politica: “Noi di sinistra avremmo dovuto fare tutto il possibile per salire al governo – ha detto -. Avremmo dovuto rompere con la postura rigida di voler attuare il 100% del programma del NFP. Così facendo, sapevamo che non avremmo ottenuto nulla”.

La scommessa dei socialisti è anche che il governo Barnier non durerà e che quindi, tra meno di un anno ormai, in caso di una nuova dissoluzione dell’Assemblea, la Francia tornerà alle urne. Stando a Libération, Bouamrane si starebbe quindi preparando a costituire sin d’ora una “rete di comitati” in tutto il Paese. France Info scrive a sua volta che Raphaël Glucksmann si darebbe nove mesi per preparare un programma, proprio nel caso di una sfida elettorale più vicina. Dopo La Réole, l’eurodeputato entrerà ufficiosamente in campagna cominciando il suo tour de France. “Le ultime elezioni europee e legislative hanno dimostrato il sostegno del popolo francese ai valori democratici e umanistici rappresentati da Place Publique. La missione del partito è ricostruire un’alternativa sociale, ecologica, femminista e democratica di fronte a sfide immense, tra cui l’ascesa dell’estrema destra, entro il 2027”, ha scritto in una nota di mercoledì.

Nella lista dei presenti ai suoi incontri di La Réole figurano Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi, Carole Delga, un’altra figura emergente della sinistra, presidente della regione Occitania, che ha riunito i socialisti la settimana scorsa nei Rencontres de la gauche, a Bram, gli ecologisti Yannick Jadot e Cécile Duflot e pure un ex ministro macronista, Clément Beaune.

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