Il debito pubblico con Meloni sarà il più alto di sempre: la destra cambia il pelo ma non il vizio
Qualche giorno fa in un articolo apparso sul New York Times il giornalista si chiedeva se una eventuale vittoria dei democratici avrebbe salvato gli Usa dalla catastrofefiscale che si preannuncia, in quanto nel 2025 scadono i tagli fiscali di Trump e il loro rinnovo porterebbe a una impennata del debito pubblico, già ora gigantesco (122% del Pil nel 2023). Negli Usa funziona così: i cosiddetti prudenti conservatori gonfiano il debito riducendo le tasse principalmente per i ricchi e le imprese; tocca poi ai democratici riportare la situazione in ordine.
In Europa la situazione è diversa ed è compito ingrato degli organismi europei rimettere ordine nei conti degli stati facendo rispettare il Patto di stabilità, ora ammorbidito ma ancora stringente per i grandi debitori come l’Italia. Il nuovo patto ci salverà dalla catastrofe fiscale annunciata in altre terre, come Usa ma anche Giappone e Cina?
Il nuovo patto di stabilità ha portato anche al rinnovo della denominazione contabile. Il governo ha approvato il 27 settembre il Piano strutturale di bilancio di medio termine, che sostituisce la vecchia Nadef. È un documentone volontariamente prolisso e ampiamente retorico – molte pagine potrebbero essere eliminate – che indica la strada finanziaria e fiscale dei prossimi 7 anni. Saranno i sette anni di vacche magre, di austerity, come preannunciati nella Bibbia da Mosè al faraone? Il ministro ha affermato che ci saranno sacrifici non banali. Affermazione del tutto scontata per paesi che hanno un debito mostruoso come il nostro. Il problema è capire come sarà possibile rispettare i vincoli europei e poi come ripartire il fardello dei sacrifici tra i contribuenti.
Come sarà la politica tributaria nei prossimi sette anni? Con una lettura abbastanza veloce del documento ho trovato una spiegazione a pag. 104. Non ci sarà nulla di nuovo, e si continuerà sulla vecchia strada del governo Meloni. Il testo elenca quattro punti, ma i principali sono i primi due. Il perno dell’azione di governo saranno misure improntate alla vergogna fiscale e alla irrazionalità, sempre fiscale. La vergogna la ritroviamo nell’intenzione (primo punto) di “promuovere il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo”. In altre parole avanti a più non posso con i condoni e le sanatorie. La delega del viceministro Leo ha fatto il record di condoni, sia in qualità che in quantità. L’ultimo condono, il concordato preventivo biennale, ha però superato la più fervida immaginazione, in negativo. Mentre i condoni precedenti portavano soldi, pochissimi, nelle casse dello Stato, questo prevede un ammanco di circa un miliardo, visto che lo stato ha rinunciato a sanzioni e interessi, e ci si accontenta di una piccola percentuale sull’evaso accertato.
Essere d’accordo con il generale entrato da poco in politica mi dà molto fastidio, ma il fisco sicuramente attirerebbe la sua attenzione perché è un mondo al contrario dove gli evasori sono coccolati e gli onesti mazziati. Ma recuperare l’evasione è sempre stato molto difficile per tutti i governi per via delle abitudini italiche dei soliti noti e quindi il danno strutturale non è così elevato. Diciamo che si è fatto il callo morale.
Elevatissimo invece è il danno creato dal secondo punto del programma fiscale, le new entries. Il governo si propone di “confermare quale misura strutturale la rimodulazione delle aliquote Irpef e gli effetti del cuneo fiscale”. Oggi la rimodulazione dell’Irpef costa 4 miliardi all’anno e la riduzione del cuneo fiscale circa 7 miliardi. Questi sembrano essere i due provvedimenti di punta del governo di destra-destra per il prossimo futuro. Poiché i soldi non ci sono, si tratta di provvedimenti finanziati in disavanzo che poi andrà, nel mutato regime fiscale, in qualche modo coperto.
La riduzione dell’Irpef è arrivata a un massimo di 260 euro nel 2024, e quindi 21 euro al mese. La riduzione del cuneo fiscale invece oscilla tra i 50 e i 100 euro netti al mese. Diciamo che per milioni di contribuenti fino a un decimo dello stipendio è puro assistenzialismo, pagato dai contribuenti e in disavanzo. Naturalmente gli imprenditori ringraziano per questa boccata di ossigeno per i loro profitti. Non serve aumentare i salari quando lo stato regala generosamente tutte queste risorse.
È una soluzione sostenibile per la finanza pubblica? Chiaramente no e la fragile crescita economica, insieme al ridursi dell’inflazione, renderà ancor più problematica la situazione. In effetti il documento conferma che la percentuale del debito sul Pil rimarrà molto alta. Anzi, in termini assoluti il debito con la squadra di Meloni sarà il più alto di sempre. Ridurre Irpef e contributi Inps non è una mossa razionale per sistemare i conti pubblici.
Come impedire allora l’annunciata catastrofe fiscale che si prospetta anche per l’Italia? Anche qui si è già visto molto in questo biennio. Il governo Meloni ha dato un forte taglio alle pensioni, venendo meno al patto tra generazioni. Poi non sta rinnovando i contratti della PA, con risparmi per miliardi di euro. Va avanti, silenziosamente, una riduzione della spesa per i servizi pubblici, dalla sanità, alla scuola e a tutti gli altri comparti. La destra-destra cambia il pelo ma non il vizio puntando a demolire silenziosamente lo stato sociale.
Siccome la spesa pubblica non si può ridurre istantaneamente, pena la rivolta popolare, la strada maestra è quella seguita dalla destra americana di creare debito pubblico riducendo le tasse (ai ricchi in quel caso). Pazienza se poi gli onesti cittadini, che ora battono le mani, dovranno ricomprarsi i beni offerti gratuitamente a un costo ben più altro del contributo fiscale. Elevato invece è il plauso degli evasori che, come Candide del romanzo di Voltaire, vivono nel migliore dei mondi possibili.
Forse non siamo vicini alla catastrofe finanziaria, grazie all’Europa, ma di sicuro sull’orlo di quella sociale per colpa di una destra attaccata al carro del populismo fiscale. C’è da osservare che il governo italiano furbescamente non ha mai rispettato le regole del vecchio patto di stabilità, e ho l’impressione che lo stesso capiterà con il nuovo. Vedremo cosa uscirà dal cilindro della creatività latina, ma meglio sarebbe che gli elettori, di destra e di sinistra, licenziassero questi dannosissimi apprendisti stregoni.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Abbiamo depositato un’interrogazione per sapere se la premier Meloni sia a conoscenza che lo staff di Elon Musk in Italia sta commissionando sondaggi sul gradimento del ministro dell’Interno in un momento così delicato per la sicurezza nazionale e internazionale. Meloni ritiene normale che uno dei suoi ministri più importanti sia sotto attacco da un suo amico e influente esponente vicino a Trump? Attendiamo una risposta chiara: Meloni che dice? Il governo non ravvisa alcuna ingerenza? Gradiremmo una risposta". Lo dice il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, intervistato sui social dei deputati dem.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Le parole di Trump sono molto gravi: si tratta di un tentativo di revisionismo storico sul conflitto in Ucraina francamente intollerabile. La causa della guerra è ascrivibile esclusivamente all'aggressione di Putin contro uno Stato sovrano. In questo senso, è del tutto sbagliato e pericoloso l'attacco del presidente americano a Zelensky che sta difendendo l'indipendenza e la libertà del proprio popolo. Un tentativo preoccupante di indebolirlo". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, a Radio Cusano Campus.
"E' importante che l'Europa abbia garantito in questi anni tutte le forme di assistenza necessarie per sostenere l'Ucraina a difendere la propria libertà. Il Pd -fin dal primo giorno- è stata la forza politica che più di tutte si è spesa per assicurare piena vicinanza e supporto alla resistenza del popolo ucraino. Adesso è necessaria un'azione diplomatica -che finora è mancata- ma che non può prescindere in alcun modo dalla presenza europea. E' indispensabile -ha concluso De Luca- ché l'Europa sieda al tavolo negoziale a pieno titolo per raggiungere non una resa, ma una pace giusta, sicura e duratura che non prescinda in alcun modo dalle esigenze dell'Ucraina. Di fronte al tentativo gravissimo di Trump di indebolire l'Europa ed isolare l'Ucraina non è più tollerabile allora il silenzio di Meloni. La premier dica cosa pensa e si schieri. Se non lo fa, evidentemente, avalla l'azione di chi lavora a livello internazionale per un'Europa debole e subalterna". Così ha concluso Piero De Luca.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Ancora una volta il direttore Petrecca si distingue per una gestione discutibile delle notizie. Oggi, mentre la Procura di Roma avanzava la propria richiesta sul processo Delmastro, RaiNews 24 ha diffuso ripetutamente la notizia dell’assoluzione del sottosegretario, senza attendere la sentenza, che è attesa nel pomeriggio di oggi. Indipendentemente dall’esito, non è questo il tema, il servizio pubblico ha il dovere di garantire un’informazione rigorosa e verificata, evitando di diffondere notizie in modo precipitoso. Per questo motivo, chiederemo un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai del direttore Paolo Petrecca, che ancora una volta dimostra un orientamento informativo che appare più vicino alla propaganda governativa che al dovere di garantire un’informazione imparziale e responsabile”. Così una nota dei componenti democratici nella commissione di vigilanza Rai.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Lo dirò anche a titolo personale ma non condivido assolutamente le dichiarazioni di Giuseppe Conte. Ritengo che siano dichiarazioni gravi: non si può sostenere in alcun modo che l'Italia che difende l'Ucraina sia bellicista". Lo ha detto ieri Simona Malpezzi a Quattro di Sera, replicando alla domanda di Galeazzo Bignami, capogruppo FdI se 'il Pd andrà in piazza coi Cinque Stelle contro l'aumento delle spese militari'.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il tenente colonnello medaglia d'oro al Valore militare Gianfranco Paglia, in occasione del record ottenuto nel corso della competizione nello sci nordico paraolimpico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Si sono aperte ufficialmente oggi le iscrizioni alla 65esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova che si svolgerà dal 18 al 23 settembre prossimi. L’evento, si legge in una nota, si rafforza quale piattaforma di riferimento per l’industria nautica a livello globale e conferma il trend di crescita degli ultimi tre anni, in virtù delle scelte strategiche del piano di sviluppo della manifestazione, della primazia assoluta dell’industria italiana e del ruolo di interlocutore privilegiato con le istituzioni nazionali ed europee.
Il Salone Nautico Internazionale di Genova 2025, oltre a consolidare il proprio storico ruolo di propulsore del mercato nautico, ne anticipa le sfide future sui temi della sostenibilità, della regolamentazione, della sicurezza della navigazione, della cultura del mare.
"La scelta di puntare sulle aree all’aperto, salite all’85% del totale, la possibilità di effettuare prove in mare, ben 3.855 lo scorso anno, le banchine 'premium' che consentono ai costruttori di unità sia a vela sia a motore di beneficiare di uno spazio espositivo unico con doppio affaccio sulle rispettive darsene merceologiche, la completezza e l’interconnessione delle cinque aree tematiche (Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade e Living the Sea), il nuovo layout architettonico firmato da Renzo Piano, sono i punti di forza che differenziano Genova da tutte le altre fiere internazionali e ne hanno decretato un andamento positivo e in controtendenza anche in un contesto economico globale non facile e in continua evoluzione", sottolinea Andrea Razeto, Presidente de I Saloni Nautici, la Società organizzatrice 100% partecipata da Confindustria Nautica.
Grazie al rinnovato e ampliato supporto di Ice Agenzia, l'evento investe ulteriormente sull’incoming di operatori professionali internazionali e giornalisti delle principali testate estere di settore. Con il completamento del Palasport si chiudono i cantieri del progetto del Waterfront espositivo, che si gioverà di nuovi servizi, a cominciare dai nuovi 800 posti auto interrati, mentre proseguono in Città i lavori per le nuove connessioni viarie e di trasporto veloce verso Milano.
Il Salone conferma infine anche l’impegno sempre maggiore verso la sostenibilità e l’edizione 2025 sarà realizzata in conformità alla Certificazione ISO 20121, ottenuta nel 2024, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dell’evento, promuovere pratiche responsabili e valorizzare i principi di accessibilità e inclusione sociale.
Come recentemente evidenziato anche dal “Libro verde made in Italy 2030” redatto dal ministro Urso, la nautica si è affiancata alle “4A,” i tradizionali pilastri dell’industria italiana. L’industria nautica nazionale nel 2024 ha raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro e confermato l’Italia quale primo Paese esportatore di imbarcazioni e yacht da diporto, con il record storico di 4,4 miliardi, e il primato mondiale nella produzione di superyacht con più del 50% degli ordini globali, oltre alla leadership nel settore dei battelli pneumatici e degli accessori e componenti.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "Il nostro è un mondo un po' particolare per la natura stessa dell'impianto sportivo. I campi da golf appartengono a società private o ad associazioni sportive private. Per quanto riguarda il censimento, per noi è una cosa molto semplice: una società sportiva, per essere affiliata alla Federazione, dovrà disporre di un impianto omologato. Abbiamo più tipi di omologazioni, in funzione alla tipologia di impianto. Abbiamo impianti promozionali e campi regolamentari dove si possono svolgere manifestazioni di livello internazionale che sono 160-180 sul totale di 400 strutture affiliate. La nostra omologazione dura dieci anni e dopo dieci anni deve essere ri-verificata per adeguarsi ai nuovi assetti, soprattutto in materia di sicurezza. Per noi questo aspetto è molto semplice, ci sentiamo privilegiati". Così Franco Piras, consigliere della Federazione italiana golf, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, giunto alla IX edizione. Un incontro che si posiziona tra i numerosi appuntamenti che compongono la rosa di eventi del palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
Per la Federazione italiana Golf il tema sicurezza è molto importante: "Sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sia per quanto riguarda gli utenti e i lavoratori che, nel nostro caso, lavorano all’aria aperta, le procedure standard di sicurezza sono normate dal Codice Civile. Molto importante, soprattutto per gli atleti -aggiunge- il safeguarding, introdotto nel 2024. Per il resto, ci rifacciamo fondamentalmente alle norme del Coni", afferma.
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Mario Pomini
Docente di Economia, Università di Padova
Economia & Lobby - 4 Ottobre 2024
Il debito pubblico con Meloni sarà il più alto di sempre: la destra cambia il pelo ma non il vizio
Qualche giorno fa in un articolo apparso sul New York Times il giornalista si chiedeva se una eventuale vittoria dei democratici avrebbe salvato gli Usa dalla catastrofe fiscale che si preannuncia, in quanto nel 2025 scadono i tagli fiscali di Trump e il loro rinnovo porterebbe a una impennata del debito pubblico, già ora gigantesco (122% del Pil nel 2023). Negli Usa funziona così: i cosiddetti prudenti conservatori gonfiano il debito riducendo le tasse principalmente per i ricchi e le imprese; tocca poi ai democratici riportare la situazione in ordine.
In Europa la situazione è diversa ed è compito ingrato degli organismi europei rimettere ordine nei conti degli stati facendo rispettare il Patto di stabilità, ora ammorbidito ma ancora stringente per i grandi debitori come l’Italia. Il nuovo patto ci salverà dalla catastrofe fiscale annunciata in altre terre, come Usa ma anche Giappone e Cina?
Il nuovo patto di stabilità ha portato anche al rinnovo della denominazione contabile. Il governo ha approvato il 27 settembre il Piano strutturale di bilancio di medio termine, che sostituisce la vecchia Nadef. È un documentone volontariamente prolisso e ampiamente retorico – molte pagine potrebbero essere eliminate – che indica la strada finanziaria e fiscale dei prossimi 7 anni. Saranno i sette anni di vacche magre, di austerity, come preannunciati nella Bibbia da Mosè al faraone? Il ministro ha affermato che ci saranno sacrifici non banali. Affermazione del tutto scontata per paesi che hanno un debito mostruoso come il nostro. Il problema è capire come sarà possibile rispettare i vincoli europei e poi come ripartire il fardello dei sacrifici tra i contribuenti.
Come sarà la politica tributaria nei prossimi sette anni? Con una lettura abbastanza veloce del documento ho trovato una spiegazione a pag. 104. Non ci sarà nulla di nuovo, e si continuerà sulla vecchia strada del governo Meloni. Il testo elenca quattro punti, ma i principali sono i primi due. Il perno dell’azione di governo saranno misure improntate alla vergogna fiscale e alla irrazionalità, sempre fiscale. La vergogna la ritroviamo nell’intenzione (primo punto) di “promuovere il concordato preventivo e l’adempimento collaborativo”. In altre parole avanti a più non posso con i condoni e le sanatorie. La delega del viceministro Leo ha fatto il record di condoni, sia in qualità che in quantità. L’ultimo condono, il concordato preventivo biennale, ha però superato la più fervida immaginazione, in negativo. Mentre i condoni precedenti portavano soldi, pochissimi, nelle casse dello Stato, questo prevede un ammanco di circa un miliardo, visto che lo stato ha rinunciato a sanzioni e interessi, e ci si accontenta di una piccola percentuale sull’evaso accertato.
Essere d’accordo con il generale entrato da poco in politica mi dà molto fastidio, ma il fisco sicuramente attirerebbe la sua attenzione perché è un mondo al contrario dove gli evasori sono coccolati e gli onesti mazziati. Ma recuperare l’evasione è sempre stato molto difficile per tutti i governi per via delle abitudini italiche dei soliti noti e quindi il danno strutturale non è così elevato. Diciamo che si è fatto il callo morale.
Elevatissimo invece è il danno creato dal secondo punto del programma fiscale, le new entries. Il governo si propone di “confermare quale misura strutturale la rimodulazione delle aliquote Irpef e gli effetti del cuneo fiscale”. Oggi la rimodulazione dell’Irpef costa 4 miliardi all’anno e la riduzione del cuneo fiscale circa 7 miliardi. Questi sembrano essere i due provvedimenti di punta del governo di destra-destra per il prossimo futuro. Poiché i soldi non ci sono, si tratta di provvedimenti finanziati in disavanzo che poi andrà, nel mutato regime fiscale, in qualche modo coperto.
La riduzione dell’Irpef è arrivata a un massimo di 260 euro nel 2024, e quindi 21 euro al mese. La riduzione del cuneo fiscale invece oscilla tra i 50 e i 100 euro netti al mese. Diciamo che per milioni di contribuenti fino a un decimo dello stipendio è puro assistenzialismo, pagato dai contribuenti e in disavanzo. Naturalmente gli imprenditori ringraziano per questa boccata di ossigeno per i loro profitti. Non serve aumentare i salari quando lo stato regala generosamente tutte queste risorse.
È una soluzione sostenibile per la finanza pubblica? Chiaramente no e la fragile crescita economica, insieme al ridursi dell’inflazione, renderà ancor più problematica la situazione. In effetti il documento conferma che la percentuale del debito sul Pil rimarrà molto alta. Anzi, in termini assoluti il debito con la squadra di Meloni sarà il più alto di sempre. Ridurre Irpef e contributi Inps non è una mossa razionale per sistemare i conti pubblici.
Come impedire allora l’annunciata catastrofe fiscale che si prospetta anche per l’Italia? Anche qui si è già visto molto in questo biennio. Il governo Meloni ha dato un forte taglio alle pensioni, venendo meno al patto tra generazioni. Poi non sta rinnovando i contratti della PA, con risparmi per miliardi di euro. Va avanti, silenziosamente, una riduzione della spesa per i servizi pubblici, dalla sanità, alla scuola e a tutti gli altri comparti. La destra-destra cambia il pelo ma non il vizio puntando a demolire silenziosamente lo stato sociale.
Siccome la spesa pubblica non si può ridurre istantaneamente, pena la rivolta popolare, la strada maestra è quella seguita dalla destra americana di creare debito pubblico riducendo le tasse (ai ricchi in quel caso). Pazienza se poi gli onesti cittadini, che ora battono le mani, dovranno ricomprarsi i beni offerti gratuitamente a un costo ben più altro del contributo fiscale. Elevato invece è il plauso degli evasori che, come Candide del romanzo di Voltaire, vivono nel migliore dei mondi possibili.
Forse non siamo vicini alla catastrofe finanziaria, grazie all’Europa, ma di sicuro sull’orlo di quella sociale per colpa di una destra attaccata al carro del populismo fiscale. C’è da osservare che il governo italiano furbescamente non ha mai rispettato le regole del vecchio patto di stabilità, e ho l’impressione che lo stesso capiterà con il nuovo. Vedremo cosa uscirà dal cilindro della creatività latina, ma meglio sarebbe che gli elettori, di destra e di sinistra, licenziassero questi dannosissimi apprendisti stregoni.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Abbiamo depositato un’interrogazione per sapere se la premier Meloni sia a conoscenza che lo staff di Elon Musk in Italia sta commissionando sondaggi sul gradimento del ministro dell’Interno in un momento così delicato per la sicurezza nazionale e internazionale. Meloni ritiene normale che uno dei suoi ministri più importanti sia sotto attacco da un suo amico e influente esponente vicino a Trump? Attendiamo una risposta chiara: Meloni che dice? Il governo non ravvisa alcuna ingerenza? Gradiremmo una risposta". Lo dice il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, intervistato sui social dei deputati dem.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Le parole di Trump sono molto gravi: si tratta di un tentativo di revisionismo storico sul conflitto in Ucraina francamente intollerabile. La causa della guerra è ascrivibile esclusivamente all'aggressione di Putin contro uno Stato sovrano. In questo senso, è del tutto sbagliato e pericoloso l'attacco del presidente americano a Zelensky che sta difendendo l'indipendenza e la libertà del proprio popolo. Un tentativo preoccupante di indebolirlo". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, a Radio Cusano Campus.
"E' importante che l'Europa abbia garantito in questi anni tutte le forme di assistenza necessarie per sostenere l'Ucraina a difendere la propria libertà. Il Pd -fin dal primo giorno- è stata la forza politica che più di tutte si è spesa per assicurare piena vicinanza e supporto alla resistenza del popolo ucraino. Adesso è necessaria un'azione diplomatica -che finora è mancata- ma che non può prescindere in alcun modo dalla presenza europea. E' indispensabile -ha concluso De Luca- ché l'Europa sieda al tavolo negoziale a pieno titolo per raggiungere non una resa, ma una pace giusta, sicura e duratura che non prescinda in alcun modo dalle esigenze dell'Ucraina. Di fronte al tentativo gravissimo di Trump di indebolire l'Europa ed isolare l'Ucraina non è più tollerabile allora il silenzio di Meloni. La premier dica cosa pensa e si schieri. Se non lo fa, evidentemente, avalla l'azione di chi lavora a livello internazionale per un'Europa debole e subalterna". Così ha concluso Piero De Luca.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Ancora una volta il direttore Petrecca si distingue per una gestione discutibile delle notizie. Oggi, mentre la Procura di Roma avanzava la propria richiesta sul processo Delmastro, RaiNews 24 ha diffuso ripetutamente la notizia dell’assoluzione del sottosegretario, senza attendere la sentenza, che è attesa nel pomeriggio di oggi. Indipendentemente dall’esito, non è questo il tema, il servizio pubblico ha il dovere di garantire un’informazione rigorosa e verificata, evitando di diffondere notizie in modo precipitoso. Per questo motivo, chiederemo un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai del direttore Paolo Petrecca, che ancora una volta dimostra un orientamento informativo che appare più vicino alla propaganda governativa che al dovere di garantire un’informazione imparziale e responsabile”. Così una nota dei componenti democratici nella commissione di vigilanza Rai.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Lo dirò anche a titolo personale ma non condivido assolutamente le dichiarazioni di Giuseppe Conte. Ritengo che siano dichiarazioni gravi: non si può sostenere in alcun modo che l'Italia che difende l'Ucraina sia bellicista". Lo ha detto ieri Simona Malpezzi a Quattro di Sera, replicando alla domanda di Galeazzo Bignami, capogruppo FdI se 'il Pd andrà in piazza coi Cinque Stelle contro l'aumento delle spese militari'.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il tenente colonnello medaglia d'oro al Valore militare Gianfranco Paglia, in occasione del record ottenuto nel corso della competizione nello sci nordico paraolimpico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Si sono aperte ufficialmente oggi le iscrizioni alla 65esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova che si svolgerà dal 18 al 23 settembre prossimi. L’evento, si legge in una nota, si rafforza quale piattaforma di riferimento per l’industria nautica a livello globale e conferma il trend di crescita degli ultimi tre anni, in virtù delle scelte strategiche del piano di sviluppo della manifestazione, della primazia assoluta dell’industria italiana e del ruolo di interlocutore privilegiato con le istituzioni nazionali ed europee.
Il Salone Nautico Internazionale di Genova 2025, oltre a consolidare il proprio storico ruolo di propulsore del mercato nautico, ne anticipa le sfide future sui temi della sostenibilità, della regolamentazione, della sicurezza della navigazione, della cultura del mare.
"La scelta di puntare sulle aree all’aperto, salite all’85% del totale, la possibilità di effettuare prove in mare, ben 3.855 lo scorso anno, le banchine 'premium' che consentono ai costruttori di unità sia a vela sia a motore di beneficiare di uno spazio espositivo unico con doppio affaccio sulle rispettive darsene merceologiche, la completezza e l’interconnessione delle cinque aree tematiche (Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade e Living the Sea), il nuovo layout architettonico firmato da Renzo Piano, sono i punti di forza che differenziano Genova da tutte le altre fiere internazionali e ne hanno decretato un andamento positivo e in controtendenza anche in un contesto economico globale non facile e in continua evoluzione", sottolinea Andrea Razeto, Presidente de I Saloni Nautici, la Società organizzatrice 100% partecipata da Confindustria Nautica.
Grazie al rinnovato e ampliato supporto di Ice Agenzia, l'evento investe ulteriormente sull’incoming di operatori professionali internazionali e giornalisti delle principali testate estere di settore. Con il completamento del Palasport si chiudono i cantieri del progetto del Waterfront espositivo, che si gioverà di nuovi servizi, a cominciare dai nuovi 800 posti auto interrati, mentre proseguono in Città i lavori per le nuove connessioni viarie e di trasporto veloce verso Milano.
Il Salone conferma infine anche l’impegno sempre maggiore verso la sostenibilità e l’edizione 2025 sarà realizzata in conformità alla Certificazione ISO 20121, ottenuta nel 2024, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dell’evento, promuovere pratiche responsabili e valorizzare i principi di accessibilità e inclusione sociale.
Come recentemente evidenziato anche dal “Libro verde made in Italy 2030” redatto dal ministro Urso, la nautica si è affiancata alle “4A,” i tradizionali pilastri dell’industria italiana. L’industria nautica nazionale nel 2024 ha raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro e confermato l’Italia quale primo Paese esportatore di imbarcazioni e yacht da diporto, con il record storico di 4,4 miliardi, e il primato mondiale nella produzione di superyacht con più del 50% degli ordini globali, oltre alla leadership nel settore dei battelli pneumatici e degli accessori e componenti.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "Il nostro è un mondo un po' particolare per la natura stessa dell'impianto sportivo. I campi da golf appartengono a società private o ad associazioni sportive private. Per quanto riguarda il censimento, per noi è una cosa molto semplice: una società sportiva, per essere affiliata alla Federazione, dovrà disporre di un impianto omologato. Abbiamo più tipi di omologazioni, in funzione alla tipologia di impianto. Abbiamo impianti promozionali e campi regolamentari dove si possono svolgere manifestazioni di livello internazionale che sono 160-180 sul totale di 400 strutture affiliate. La nostra omologazione dura dieci anni e dopo dieci anni deve essere ri-verificata per adeguarsi ai nuovi assetti, soprattutto in materia di sicurezza. Per noi questo aspetto è molto semplice, ci sentiamo privilegiati". Così Franco Piras, consigliere della Federazione italiana golf, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, giunto alla IX edizione. Un incontro che si posiziona tra i numerosi appuntamenti che compongono la rosa di eventi del palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
Per la Federazione italiana Golf il tema sicurezza è molto importante: "Sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sia per quanto riguarda gli utenti e i lavoratori che, nel nostro caso, lavorano all’aria aperta, le procedure standard di sicurezza sono normate dal Codice Civile. Molto importante, soprattutto per gli atleti -aggiunge- il safeguarding, introdotto nel 2024. Per il resto, ci rifacciamo fondamentalmente alle norme del Coni", afferma.