Dopo l’allerta rossa per il maltempo diramata ieri in Emilia Romagna (confermata fino alle 24 di oggi), il fiume Lamone ha rotto l’argine nel ravennate. “Ha aperto una falla a Traversara (frazione di Bagnacavallo, ndr), nello stesso punto della rotta del 19 settembre. L’acqua attualmente sta trafilando per i campi, attraversando la zona rossa, e si scola nel fosso Barbavera che al momento la sta supportando”. Lo comunica il comune di Bagnacavallo (Ravenna), facendo il punto sulla situazione in Regione.

Dunque resta valida l’ordinanza di evacuazione per la frazione di Traversara, “nelle vie Aguta, Cogollo, Cocchi, Longanesi, Viazza Vecchia e Viazza Nuova”. Il sindaco di Ravenna e presidente della provincia, Michele De Pascale, ha lanciato l’allarme per i residenti di quelle aree: “Devono essere evacuati i piani terra, interrati, seminterrati e rialzati e tutti si devono portare ai piani alti”.

La falla lungo l’argine del Lamone si è aperta durante la notte, nello stesso punto della rotta del 19 settembre scorso, quando Bagnacavallo era stato completamente allagato. Già dalle prime ore dopo la mezzanotte l’acqua ha sommerso i campi. I primi a lanciare l’allarme ai cittadini, in piena notte, sono stati gli uffici del comune. In mattinata, i tecnici comunali e i volontari della Protezione civile hanno descritto uno scenario di grande difficoltà nella frazione di Traversara, con “strade invase dal fango, mezzi di soccorso in allerta e gli abitanti che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni”.

Sempre a Bagnacavallo, evacuate in via precauzionale anche le frazioni di Borghetto Traversara e Boncellino, per un totale di circa 850 persone coinvolte, di cui 5 al momento sono ospitate presso il palazzetto dello sport del capoluogo comunale, mentre le altre hanno trovato sistemazioni alternative. Durante la notte sono rimasti aperti diversi centri di accoglienza anche nel comune di Lugo di Romagna, senza però che venisse emessa nessuna ordinanza di evacuazione.

A Bagnacavallo, in particolare nella località di Traversara, i lavori di ripristino degli argini erano in via di completamento. Durante il passaggio dell’onda di piena la sponda arginale ha retto, ma in alcuni punti si è determinata una infiltrazione dell’acqua, che ha progressivamente raggiunto terreni, strade e abitazioni vicine. Intanto, il cantiere prosegue i lavori sull’argine, con i tecnici del Comune, la Protezione Civile e il Consorzio di Bonifica a monitorare la situazione.

Con l’arrivo della prima mattinata, tuttavia, le piogge si sono attenuate nell’area e anche il deflusso delle acque. Ciò ha consentito la revoca le ordinanze di sgombero nei comuni di Budrio e Faenza. In quei territori, come a Bagnacavallo, la riparazione degli argini realizzata in somma urgenza dopo l’alluvione del 18 e 19 settembre, non potevano dare le necessarie garanzie di sicurezza.

Ieri, una nuova ondata di maltempo ha messo nel mirino non solo il ravennate, ma anche la zona del bolognese, dove passa il fiume Idice. Nei comuni di Budrio e Pianosa ci sono state delle evacuazioni precauzionali, che hanno coinvolto oltre 2mila persone tra le province di Ravenna e Bologna.

Arpa e e Protezione civile avevano diramato il codice rosso per criticità idraulica tra pianura bolognese, costa, pianura e bassa collina romagnola, con l’allerta massina nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Ferrara. Problemi, secondo la Regione, legati alle vulnerabilità causate dalla precedente alluvione. Sono, infatti, ancora in corso i lavori per ripristinare i danni delle scorse settimane.

Per oggi, in Romagna rimane attiva l’allerta rossa e arancione per le piene dei fiumi, le frane e i temporali, mentre con l’arrivo di sabato 5 ottobre dovrebbe arrivare una tregua. Osservati speciali sono i fiumi di Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Montone e Savio.

Ma il maltempo non riguarda solo l’Emilia Romagna. L’allerta è arancione in Puglia e Veneto. Gialla in altre 9 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Toscana e Umbria.

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