Il 16 aprile scorso il filologo e storico Luciano Canfora era stata rinviato a giudizio per diffamazione per aver definito Giorgia Meloni “neonazista nell’anima”. La premier, come riporta La Repubblica, ha rimesso la querela nei confronti dell’82enne intellettuale che si era presentato in udienza a Bari. L’inizio del processo era stato fissato per il 7 ottobre dinanzi al giudice monocratico Pasquale Santoro e sarà in quell’occasione che, se il querelato accetterà, porterà alla chiusura della causa.

Era l’aprile del 2022 Canfora, durante un incontro con gli studenti del liceo scientifico Fermi di Bari, definì la leader di Fratelli d’Italia “una neonazista nell’animo”. Era stata immediata la reazione che aveva minacciato azioni legali: “Lo querelo” aveva scritto Meloni in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. E dall’intervento sui social Meloni, che a settembre era diventata premier, era passata ai fatti.

Canfora aveva criticato il sostegno incondizionato della Nato all’Ucraina, “e la posizione successivamente assunta dall’Onorevole Giorgia Meloni, all’epoca dei fatti, antecedenti alle ultime elezioni politiche e alla formazione dell’attuale governo, solo presidente del partito Fratelli d’Italia. Il professor Canfora, come risulta dal filmato acquisito agli atti, aveva testualmente affermato quanto segue: ‘Non vedo, nello schieramento politico del nostro Paese, forze capaci di dire ‘Voglio capire’. Anche la terribilissima – e sempre insultata, poveretta! – leader di quel partito di destra che si chiama ‘Fratelli d’Italia’ – come se in Francia ci fosse ‘La Marsigliese’ come partito politico – trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, ecc, – siccome – essendo neonazista nell’animo – si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta naturalmente di questo ruolo”.

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