Il bianco del pizzo che impreziosisce l’abito aderente, quasi da sposa sexy, crea un contrasto favoloso con la sua carnagione ambrata. La corona di Miss Universo Italia 2024 brilla ancora di più sui suoi capelli corvini. Ha i colori del Mediterraneo e quelli della spiaggia di Bahia Glelany Cavalcante, la bellissima che rappresenterà l’Italia alla finale internazionale di Miss Universo a Città del Messico il 18 novembre. Ma per molti non doveva essere lei a vincere il prestigioso titolo. Perché? Non è italiana ‘doc’. Non rappresenta la bellezza del nostro Belpaese totalmente. E’ italiana solo per metà, per l’altra metà è brasiliana. Insomma, ha doppia cultura, doppia bellezza, doppia cittadinanza.
Perciò, per i ‘puristi’ della bellezza nazionale, non sarebbe rappresentativa di quell’italianità verace adeguata a rappresentarci. Lo vediamo scritto sul suo profilo Instagram, fra i commenti che seguono il breve video della sua incoronazione. Uno fra tanti: “Come al solito noi italiani non ci smentiamo mai. Con tante belle originali italiane che abbiamo chi facciamo vincere? Una brasiliana”. Invidia o razzismo?
Glelany Cavalcante, 30 anni, attualmente modella e imprenditrice, è nata in Brasile (a Feira de Santana) dove ha vissuto a lungo e dove ha mosso i primi passi nel mondo della moda e dei concorsi di bellezza. Dieci anni fa si è trasferita nelle Marche, dove frequenta l’università di Perugia, riscoprendo quel legame con una parte della sua cultura che aveva conosciuto soltanto tramite i nonni paterni, di origine toscana. La Miss, che invece si dichiara più che fiera di rappresentare l’Italia alle finali di Miss Universo, non si è certo fatta influenzare dai commenti xenofobi e dagli hater: “L’Italia mi ha scelto e io ho scelto l’Italia”, dichiara con orgoglio. Con la sua altezza di 1,80 e con il suo fisico statuario, ma soprattutto con il suo carattere sicuro e determinato, potrà sperare davvero nella vittoria del titolo. Una corona che il nostro Paese che non ha mai ricevuti, nonostante in passato raggiunsero il secondo posto Daniela Bianchi nel 1960 e Roberta Capua nel 1987.
Glelany Cavalcante racconta così la sua sensazione di conoscere già l’Italia all’arrivo nel nostro Paese: “Non è stato come arrivare in un posto nuovo, ma arrivare in un posto che a me sembrava familiare, mi sembrava di esserci già stata: mi sono ambientata subito, mi sono sentita accolta”. Non ha dubbi: si sente italiana per una questione di cuore. Perché i suoi nonni le hanno trasmesso tradizioni, cultura, abitudini a tavola. Tanto che quando le è stato proposto di fare la modella per il mercato asiatico ha detto un no secco. Voleva a tutti i costi lavorare, studiare e vivere in Italia. Ma non è stato facile.
“Venendo da una famiglia umile non avevo nemmeno la possibilità economica per mettermi il biglietto”, racconta. E’ stato il destino a darle una mano: l’occasione di partecipare a un provino di un’agenzia di moda di Milano in Brasile le ha permesso di affrontare il viaggio in vista di opportunità lavorative.
“Dico sempre che l’Italia mi ha scelto, a prescindere della mia discendenza. E io ho scelto l’Italia”, rivela. Ora la Miss si sta persino laureando, in Italia. E ha costituto una sua attività nel commercio digitale. Una volta all’anno torna in Brasile a trovare i genitori ma non ha dubbi che la sua vita continuerà qui. Da italo-brasiliana.
La sua spiegazione non fa una piega: “Sono coerente con il mio percorso. Quando avevo 17 anni ho partecipato a Miss Brasile perché vivevo in Brasile e perché sono anche brasiliana, però dal momento che sono anche italiana e vivo qui, ora rappresento l’Italia ora. Il mio essere italiana non annulla il mio essere brasiliana e viceversa”. Insomma, i commenti razzisti non hanno fatto altro che dare più forza e motivazione a questa donna che intende combattere per il multiculturalismo, l’inclusione, la non discriminazione. “Viviamo in una società globalizzata – conclude – e non ha più senso parlare di razze. Siamo il frutto di una moltitudine di culture e di etnie”. Se andiamo a vedere fra i commenti su Instagram, però, per la gran parte sono postivi. C’è chi esprime meraviglia e incanto: “La tua bellezza è paragonabile a quella di un tramonto che illumina il cielo con sfumature impossibili da descrivere”. E c’è chi condivide il suo pensiero: “Ha vinto una italo-brasiliana, normalissimo. Anche perché tantissime donne e uomini di origini italiane vivono in Brasile e hanno fatto storia lì”.